Si riparte dal Tardini, dall’uscita dal campo, dal sostegno ai compagni, le indicazioni e gli aggiornamenti dal Meazza, le mani in preghiera dopo il rigore poi revocato, le speranze finali affidate agli altri mentre era a bordocampo. Questa sera, Romelu Lukaku, tornerà a essere al centro di un disegno a cui manca l’ultimo tratto. Lo scudetto lo ha già vinto, sa come si fa, cosa si prova. C’era anche Conte, con lui, nel 2021, quando insieme trionfarono con l’Inter. Vogliono tornare ad abbracciarsi, i due, dopo essersi ritrovati felici all’arrivo di Big Rom a Napoli. Conte lo aveva aspettato per tutta l’estate per sostituire Osimhen. Aveva scelto lui come centravanti per la sua nuova avventura italiana. Si legge sul Corriere dello Sport.
Lo stesso aveva fatto all’Inter nel 2019. Per il Napoli aveva in mente un piano, un’idea tattica e una oltre il campo: l’ambizione di tornare grandi insieme. Per riuscirci servirà una vittoria che passa dai gol. Lukaku guida il gruppo. Ne ha segnati 13 che sono pochi rispetto ai 24 con cui concluse l’annata tricolore all’Inter (secondo dietro Ronaldo a 29) ma hanno un peso specifico dato che quell’attacco chiuse l’annata con 89 reti mentre ora il Napoli di gol all’attivo ne ha 57. Si segna meno ma si segna il giusto se ci si ritrova in vetta. Romelu è stato autentico protagonista. Ci sono firme pesanti: Milan e Fiorentina due volte, Roma, Juventus, Atalanta. Decisivo nelle partite che contavano.
