L’opinione di Ciccio Marolda: “La continuità  si conquista  step by step”

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Napoli/Torino, un passo alla volta, o, per dirlo come Ciccio Marolda step by step. La sua opinione sulle pagine del Corriere dello Sport:

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Equilibrio e coraggio. Negli ultimi tempi dalle parti del Napoli se n’è discusso tanto. Mai così tanto, in verità. E, come spesso accade quando ci si confronta, si sono subito formate due scuole di pensiero. Come se i due concetti fossero opposti. Inconciliabili. Ma è così? Ed è così pure nel calcio? La discussione ha un suo passato, una sua ricercatezza; se si vuole: una sua nobiltà, ma non è detto non possa essere aperta pure al circo popolare del pallone. Certo, potrebbe sembrare sorprendente e addirittura fuori luogo che a Napoli, con il Napoli ancora a mezza via tra una stagione amara assai e un’altra un poco meno amara si faccia accademia più su questo che non sulla conferma di Mertens o sull’addio a Koulibaly, ma non è così. Anzi, è proprio questo il momento giusto. L’ha detto la partita contro il Barcellona in Champions: senza alternative quell’equilibrio che il Napoli ha trovato standosene basso e stretto, raccolto e intimidito, oppure con un pizzico di coraggio in più alla fine si sarebbe potuto raccontare un’altra storia? Un interrogativo che don Gennarino avrà trovato anche urticante perché forse l’ha avvertito a mo’ d’accusa e che, comunque sia, di sicuro lo riguarda da vicino. E allora la domanda è questa: visto come è andata e come il Napoli ha giocato e vinto contro il Toro, di qui in avanti e soprattutto alla vigilia dell’Inter in Coppa Italia e a poco dal ritorno di Champions al Camp Nou, equilibrio e coraggio potranno andare di comune accordo oppure no? Pure perché – e questa è la terza e più raccomandata via – coraggio non vuol dire mettersi “l’elmetto e l’armatura” e far la guerra, caro don Gennarino, bensì provare a superare i propri limiti; perché coraggio è vincere la paura; perché è voglia di cambiare e di cambiarsi. Perché se senza coraggio un giovane va in pensione a vent’anni – come disse Papa Francesco ai giovani qualche tempo fa – un allenatore senza coraggio forse manco ci arriva alla pensione. Insomma, sì all’equilibrio, sì anche alla difesa esasperata e pure al diritto al catenaccio se occorre e quando occorre, ma che sia un punto di partenza e non di arrivo. Non una filosofia, non una dottrina, non un’ideologia. E sì, invece, come ieri sera, all’equilibrio e al coraggio assieme. Anche perché solo così – e magari con l’aggiunta di qualche insperato risultato – il Napoli si convincerebbe a dare continuità napoletana all’esperienza di Gattuso. E, chissà, forse non sarebbe neppure una brutta cosa.  

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