Gernot Rohr (C.T. Nigeria): “Il predestinato Osimhen non è ancora come Drogba, potrebbe diventarlo”

Gernot Rohr   ex difensore del Bordeaux, giocò contro Maradona nella Coppa Uefa 88-89, quella poi vinta dagli azzurri. Eccolo ai microfoni de Il Mattino:

Tra le stelle della Nigeria c’è Osimhen, un giovane che vuole sfondare a Napoli.«Un grande calciatore, molto importante per noi e lo sarà ancora di più sopratutto grazie all’esperienza che potrà fare in un top club come il Napoli. Anche se giovane, ha tanta qualità e la farà vedere in Italia».
Victor è il nuovo Drogba?«Non è ancora come Drogba, potrebbe diventarlo lavorando molto per esaltare le sue doti. Ho visto in Champions come gioca il Napoli, Victor potrà sfruttare gli spazi che creano i suoi nuovi compagni. È intelligente e preparato, sa adattarsi ai compagni e al sistema di gioco. Micidiale negli spazi, può giocare da prima punta o con un partner. Ha fisico e velocità, ottimo destro e sinistro e soprattutto grande feeling con il gol. Quando è venuta fuori la trattativa col Napoli, Victor mi ha chiesto cosa fare e io gli ho suggerito di parlare con l’allenatore: credo che con Gattuso ci sia già una buona intesa. Siamo felici di questa esperienza italiana di Osimhen, ma ricordo che c’è una buona rappresentanza di nigeriani in serie A: Troost Ekong, Ola Aina e Simy».
Colpisce la storia di Osimhen, un ragazzo cresciuto nei sobborghi di Lagos, giocando perfino a piedi nudi, e arrivato nel grande calcio. Qual è la differenza tra calciatori africani ed europei?
«I giocatori africani hanno una grande energia, non so se superiore a quella degli europei. Forse hanno più motivazioni perché vogliono uscire da situazioni di povertà che si vivono in grandi città come Lagos e in altre più piccole. Danno sempre il massimo perché interpretano il calcio come una sorta di riscatto: l’occasione giusta per fuggire dalla povertà».
Osimhen ha confessato il timore di trasferirsi in Italia perché c’è razzismo nei nostri stadi: potrebbe esserne condizionato?«Non credo che questo rappresenterà un problema per lui, che ha già avuto esperienze in Germania, Belgio e Francia, dove vi sono state situazioni non facili. Lui è molto forte mentalmente».

Fonte: Il Mattino

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