ESCLUSIVA-Ciro Caruso: “Mi sono rivisto in Kim e Koulibaly. Non si può parlare di tattica con un bambino. Conte ha trasformato il Napoli in una società a livello internazionale”
Dopo la presentazione della stagione 2025/2026, Ciro Caruso, ex calciatore del Napoli e fondatore (insieme ai suoi fratelli) della scuola calcio AFF16 Ciro Caruso, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni. Le sue parole:
Siamo con Ciro Caruso al Varca d’Oro per la presentazione della prossima stagione. La prima squadra ha raggiunto un traguardo importantissimo come la promozione e oggi era presente tantissima gente. Quanta emozione c’è?
“Tanta perché la loro presenza è la risposta al nostro lavoro, perché se noi non avessimo lavorato bene vuol dire che forse oggi non c’era nessuno”.
Lei ha giocato ed è cresciuto in un Napoli diverso da quello che vediamo al giorno d’oggi. Che ricordo ha del suo periodo azzurro?
“Io non posso che parlare di un’infanzia e di una gioventù importantissima, che auguro ai ragazzi di oggi.
Ai miei tempi c’erano valori importanti, c’erano giocatori di un certo spessore come Cannavaro, Ferrara, Tagliatela e gente che veramente ti insegna il valore dello spogliatoio, il valore del gruppo e quindi ti dico che ho avuto la fortuna di vedere Maradona, Careca, Carnevale, Giordano e molti altri. Penso che mi reputo veramente un ragazzo fortunato”.
Nel calcio di oggi lei in che difensore si rispecchia?
“Quando è venuto Kim mi ci sono rivisto in tante cose: nella lettura della giocata e nell’anticipare, perché è un giocatore che ha dimostrato qui a Napoli uno spessore importante.
Mi sono rivisto anche in Koulibaly per la fiducia e l’autostima che ha preso dopo, quell’autorevolezza che tu hai la prendi con l’autostima e quindi il ragazzo si è dimostrato di essere un giocatore internazionale”.
In Italia rispetto ad altre nazioni sembra quasi mancare la crescita di giovani talenti. Secondo lei da cosa dipende questo problema e quali sono i primi insegnamenti che trasmettete ai bambini della sua scuola calcio per aiutarli a realizzare il sogno di diventare grandi calciatori?
“Noi cerchiamo innanzitutto di farli stare tranquilli, poi devono esprimere calcisticamente parlando tutte le loro emozioni, tutta la loro fantasia.
Non va frenata la fantasia perché oggi parliamo di tattica, ma non possiamo parlare di tattica con un ragazzino o un bambino quindi, cerchiamo di educarli perché poi l’eccesso del dribbling porta a sbagliare.
Il loro talento lo devono sempre esprimere, poi lo andiamo a correggere che è diverso ma mai reprimerlo perché il ragazzo si deve esprimere con tutte le emozioni e il talento che ha”.
Il Napoli conferma Conte, compra De Bruyne e tratta Darwin Nunez e Chiesa, che stagione si prospetta per gli azzurri?
“Si prospetta qualcosa di importante, soprattutto con la presenza di De Bruyne. Conte ha trasformato il Napoli in una società a livello internazionale”.
A cura di Emanuele Arinelli
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