Gli scontri – Daspo da 5 a 8 anni già emessi. Il Prefetto Palomba: «Evitato il peggio. le due tifoserie non sono mai venute a contatto»

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Il bilancio finale del mercoledì di guerriglia urbana tra i tifosi dell’Eintracht supportati dagli infiltrati dell’Atalanta e quelli del Napoli è stato stilato ieri dalla Questura. A cominciare dai primi numeri: 6 agenti feriti e 8 arresti; 5 persone di nazionalità italiana, tutti napoletani, e tre di nazionalità tedesca. Nei confronti di ognuno di loro è stato già emesso il Daspo da 5 a 8 anni. Il reato contestato a 7 arrestati è la resistenza a un pubblico ufficiale con una serie di aggravanti, ma è al vaglio la contestazione della devastazione; l’ottavo, un napoletano di 32 anni, è stato processato per direttissima con l’accusa di lancio di materiale pericoloso.

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La Digos, nel frattempo, continua a indagare sugli scontri con il supporto delle immagini registrate dalla polizia scientifica; per ricostruire i fatti, altri volti e l’origine della storia sono in corso anche analisi telefoniche e dei social. I tedeschi, completamente identificati, hanno lasciato Napoli ieri mattina. «Quanto è accaduto è talmente grave ed era talmente annunciato che sono rimasto molto sorpreso dalle dichiarazioni di Ceferin», ha detto il ministro dello sport, Andrea Abodi.

Il presidente dell’Uefa aveva contestato duramente il divieto di trasferta inizialmente imposto al popolo Eintracht. «Condivido la decisione del prefetto, assunta di concerto con il ministro Piantedosi. Sul tema della sicurezza non si scherza, credo nella collaborazione e soprattutto nel rispetto dei ruoli. Parlare un po’ così da lontano mi è sembrato un passaggio a vuoto. Un autogol, con metafora calcistica».

LA QUESTURA. E allora, Napoli si rialza: piazza del Gesù è stata ripulita e i turisti hanno ricominciato a passeggiare, ma i commercianti contano i danni. La Questura, invece, ha ricostruito ufficialmente la dinamica degli scontri: «Mercoledì pomeriggio circa 350 tifosi dell’Eintracht sono arrivati in piazza del Gesù Nuovo monitorati dalle forze dell’ordinesi legge nel comunicato -. Poco più tardi circa 200 tifosi partenopei, molti armati di bastoni, bottiglie, cinture e altri oggetti contundenti si sono diretti verso la stessa piazza senza però riuscire a raggiungerla grazie al dispositivo di ordine pubblico.

Gli stessi hanno esploso petardi e lanciato fumogeni verso i mezzi delle forze dell’ordine provocando la reazione dei tifosi tedeschi che, a loro volta, hanno lanciato materiale pericoloso contro gli operatori che hanno poi aggredito. Gli agenti sono riusciti a impedire il contatto tra le due tifoserie». Il secondo round riguarda la guerriglia notturna di Chiaia. A ridosso dell’hotel del Lungomare che ospitava gli ultras dell’Eintracht:

«Dalle 23.20 circa, alcune centinaia di tifosi napoletani con volto travisato, fumogeni accesi e armati di mazze hanno tentato a più riprese di raggiungere l’albergo dei tifosi tedeschi scagliando oggetti di vario genere contro il dispositivo di ordine pubblico ma venendo sempre respinti». Tra l’altro domenica a Torino i tifosi del Napoli potranno tornare in trasferta dopo lo stop di due mesi.

LE REAZIONI. Ieri mattina, in Prefettura, è stato convocato un comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza: «I tedeschi sono arrivati con alcuni bergamaschi già presenti a Francoforte. Sono gemellati – ha detto il prefetto Palomba – Perché li abbiamo fatti sfilare in città? Lungo il corteo non è successo nulla, non avevano armi. Non c’è mai stato un contatto diretto tra le due tifoserie». Parola al questore Giuliano: «Più di mille agenti hanno lavorato per evitare ulteriori problemi». Il sindaco Manfredi: «Ho chiesto a Piantedosi di far ripartire subito i tedeschi perché il post partita era rischioso.

I danni agli autobus oscillano tra i dieci e i ventimila euro ed è necessario anche un ristoro per i commercianti». Incisivo il governatore De Luca: «Ci sono gemellaggi malati tra tifosi che si esaltano nella delinquenza organizzata. Occorrono misure repressive serie e definitive». Philipp Reschke, membro del Cda dell’Eintracht, rilancia: «La polizia ci ha confermato che l’attacco è partito dai tifosi avversari, ma nulla giustifica la violenza da entrambe le parti». Nessuna spiegazione, invece, in merito alla partenza dei tedeschi senza biglietto.

A FIUMICINO. Ieri a Fiumicino, intanto, la polizia ha evitato un altro incrocio pericolosissimo di tifosi in transito: quelli della Roma diretti in Spagna per l’Europa League, quelli della Lazio diretti in Olanda per la Conference e quelli dell’Eintracht di rientro in Germania. Le forze dell’ordine spiegano: «I sostenitori delle due squadre romane indossavano abbigliamento scuro con indumenti utili al travisamento in caso di scontri».

 

Fonte; CdS

 

 

 

 

 

 

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