Rossi: “Se il Napoli manterrà alta l’attenzione arriverà lontano, sul dualismo Kim-Koulibaly…”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Rossi, attuale commissario tecnico dell’Ungheria ed ex calciatore dell’Eintracht:

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Glasner ha ironizzato sulla mancanza dei tifosi tedeschi, quanto ritiene sia indietro l’Italia in questo aspetto?
“Nello specifico ci saranno valide ragioni di sicurezza. Di sicuro, ciò che salta agli occhi rispetto al resto d’Europa è l’inadeguatezza infrastrutturale del nostro paese. Parliamo di fattori fondamentali per la competitività del nostro calcio. Tutto ciò nonostante un campionato nostrano sicuramente che si conferma di assoluto valore. Perché, nonostante la crisi e le critiche, abbiamo portato già due squadre ai quarti”.

Quali possono essere i pericoli per il Napoli contro l’Eintracht?

“L’unico nemico del Napoli, sia in Italia che in Europa, può essere la convinzione che tutto può arrivare automaticamente. Se gli azzurri manterranno alta l’attenzione, è una squadra destinata ad arrivare lontano, anche nel prossimo futuro. Le basi per aprire un ciclo ed arrivare lontano ci sono, e la società meriterebbe il successo per quanto sinora fatto”. 

Quale è il suo pensiero sul dualismo Koulibaly-Kim?

“Stiamo parlando dell’eccellenza nel ruolo. Molto spesso, a far si che un giocatore renda nel ruolo, contribuisce il rendimento della squadra. I difensori, a volte, sono chiamati a prestazioni eccezionali perché il gruppo non rende al massimo. Altre, invece, i difensori giovano della protezione di una squadra che fornisce una ottima espressione di gioco collettiva. Koulibaly, al Chelsea, ha risentito del trasferimento in virtù di una organizzazione difensiva dei blues non propriamente. Ritengo, dunque, che siano le qualità della squadra ad aver inciso sulle prestazioni eccellenti dei due difensori”. 

Chi eviterebbe di affrontare tra Kvaratskhelia ed Osimhen?

Se potessi scegliere, preferirei non incontrarli mai. Hanno dimostrato di poter essere l’ago della bilancia della squadra. Due calciatori ancora molto giovani, che possono riservare ancora molte soddisfazioni ai tifosi, ed a sé stessi. Il centravanti si trova spesso ad essere marcato da vicino, con l’ausilio dei compagni di reparto. Sull’esterno, invece, è più facile potersi districare nell’uno contro uno. In tal senso, il georgiano è inarrestabile”.

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