Il manager Giudice: “De Laurentiis ha un club solido, durerà per tanto tempo”

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Alessandro Francesco Giudice,

Factory della Comunicazione

«È un importante tragitto societario quello del Napoli. I risultati del campo derivano dal profondo lavoro fatto da De Laurentiis e dal suo staff in questi anni».  Manager finanziario del business calcistico, analizza la differenza di livello tra il Napoli, capolista con un punteggio record dopo 20 giornate, e Inter e Milan, club vincitori degli ultimi due scudetti.
Cosa succede alle milanesi?
«L’Inter paga il rientro in determinati parametri dopo che dalla stagione 2017-2018 la proprietà cinese aveva allestito la squadra ben al di là dei propri mezzi. E questa fase ha portato a un progressivo indebolimento, con la squadra che ogni anno perde pezzi. Il Milan ha un progetto più solido e prudente, secondo canoni sani. Quest’anno, però, ha pagato un problema organizzativo perché è stato dato troppo potere all’area tecnica ed è venuta meno la collegialità nelle scelte. Quindi, se una scelta è azzeccata tutto ok, altrimenti… Il Milan è il club che al netto ha speso di più sul mercato, però 35 milioni su 50 sono stati investiti su De Ketelaere, che ha finora deluso. E così è stato bruciato il budget. Non è un caso che nelle prime gare del 2023 abbiano giocato i calciatori dello scorso anno».
Cosa c’è dietro ai successi del Napoli, invece?
«Una campagna acquisti più razionale. Sono usciti importanti giocatori, da Koulibaly a Mertens, e ne sono arrivati nuovi di assoluto valore. E altri, come Lobotka, sono maturati. Il Napoli ha prodotto utili e fatto un sapiente uso del mercato. Ha potuto autosostenersi. Quest’anno tutti gli astri si sono allineati ma non vi è alcuna casualità: c’è invece una progettazione lunga più di dieci anni, come dimostra la frequentazione delle coppe europee, cominciata nel 2010».
Lo scudetto sarebbe l’inizio di un ciclo per il club di De Laurentiis?
«No, perché il ciclo è stato aperto da tempo. Ha potuto subire oscillazioni, però si vede l’idea che si sviluppa attraverso un piano a lunga scadenza. Poi si può vincere o meno: neanche il Milan di Berlusconi riuscì ad arrivare ogni anno al primo posto. Sulla qualità di questo ciclo ovviamente influisce positivamente la continuità aziendale e gestionale. Al Napoli mancava l’acuto, che può appunto arrivare quest’anno. Ma non ci sarà il vuoto dopo un successo perché il Napoli ha tutto per continuare a vincere».

Fonte: Il Mattino

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