ESCLUSIVA – M. Rotondi (resp. A. SPAL): “Ferrara crede nel femminile! Champions? Complimenti a Juve e Roma”

Il Responsabile dell'Accademia Spal femminile ai nostri microfoni

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In quel di Ferrara ormai da ben sei stagioni: cuore e anima del progetto estense. Mauro Rotondi, responsabile di Accademia SPAL, è stato intervistato da noi in esclusiva per l’avvio del nuovo progetto biancazzurro. Un percorso che ha visto i colori ferraresi arricchirsi sul piano del management e di completarsi come rosa, in ottica di una stagione da vivere con il piede sull’acceleratore.

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Dottor Rotondi, quali sono le aspettative di crescita sportiva di un gruppo così giovane? “Il nostro collettivo è un organico omogeneo, in qualità ed in stimoli, che vuol puntare ad una crescita generale ed alla valorizzazione però allo stesso tempo delle singole. Sarà alla luce di ciò fondamentale l’apporto di tutte le componenti del club: management, staff tecnico e rosa tutta.”
Cosa l’ha affascinato del progetto Accademia SPAL? “La voglia e l’energia di credere nel calcio femminile di una piazza e città come Ferrara.”
Quali sono gli obiettivi stagionali? “Disputare un campionato all’altezza dei colori biancazzurri: un torneo divertente, giocando per   vincere partita dopo partita.”
Da questa estate il calcio femminile è diventato pro: un commento generale su Serie A e B? “È stata una conquista di genere importante, una vittoria della parità di genere nel calcio. Sicuramente il format studiato per la Serie A è un qualcosa di inusuale ed inedito, che spero piaccia e funzioni. Sarebbe fondamentale.
La B, invece, ha alzato il livello tecnico-tattico, ma allo stesso tempo il tetto salariale di ogni singolo club. Vedremo nel tempo se la cadetteria ne ha tratto vantaggi o meno.”
Per chiudere: due club italiani per la prima volta disputeranno la fase a gironi della Champions League. Evento fortuito o crescita reale del movimento? “Crescita reale, certi risultati e traguardi non si ottengono e tagliano per caso. Complimenti a Roma e Juventus: hanno dimostrato che il calcio femminile italiano può stare e recitare la propria parte sul primo palcoscenico europeo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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