Perinetti, ds: “L’ambizione di un calciatore è quella di andare in una squadra che vince”

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Giorgio Perinetti, direttore sportivo, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show.  “La Fiorentina lamenta di non aver potuto gestire il giocatore per tenerlo. Ovviamente l’ambizione di un calciatore è quella di andare in una squadra che vince, che ha un palcoscenico internazionale di livello. La Fiorentina ha fatto un affare importante, una plusvalenza di 75 milioni di euro. Questo è un po’ il calcio di oggi, dove si è bravi quando si riescono a sostituire i giocatori non tenendoli per forza. Poi il sistema calcio va ripensato, va riformulato il modus operandi. Chiaro che è ha inciso una pandemia incredibile, che non ci sono stati i ristori come invece accaduto in altre nazioni. Quindi bisogna pensare anche a ridimensionare e non solo ad allargare continuamente i cordoni della borsa. Il calcio va dimensionato al momento storico. In questo periodo di difficoltà serve fare qualche rinuncia, lo devono capire tutti: calciatori, agenti, direttori, società. Perché senza una reazione di sistema non si può risolvere nulla. Inutile incolpare i procuratori. Qualcuno, come in tutte le categorie, è più o meno capace o più o meno ingordo che cerca di sfruttare l’occasione. Le normative dovrebbero farle i direttori sportivi, non i dirigenti e i presidenti. Credo tutto parta da una volontà da una volontà di rivedere il sistema. Ad esempio non si può investire sul settore giovanile con un ragazzo che poi viene portato a zero all’estero. Se ho un giovane che può diventare un potenziale campione a zero, per 180 mila euro non è un guadagno, ma un rimborsino. Andrebbero tutelati. Ci vorrebbe una commissione di una giornata. Non sto attaccando i procuratori, parlo di quello che si dovrebbe fare con un sistema calcio che non si difende. Non fa mai reazione di sistema perché tutti pensano in ogni riunione come possono fregare gli altri diciannove. Questa è la realtà. Chiaro che poi anche i procuratori dovranno fare la loro parte, mi sembra corretto. Oggi c’è quest’altra nota dell’intermediazione. Per cui c’è una società a 40 chilometri dall’altra che ha bisogno di un terzo soggetto per chiudere un affare e ci sono delle commissioni. Due società hanno bisogno di chiudere un affare tramite una terza parte? Questo è sminuire il ruolo dei direttori e non sono di certo i procuratori che interpellano gli intermediari, ma sono le società e poi emergono commissioni milionarie. È per questo che parlo di revisione del sistema calcistico”.

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