I due volti del Napoli di Mosca

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Il Napoli nel primo tempo lascia troppo l’iniziativa allo Spartak Mosca, la coppia di centrocampo non riesce a garantire il filtro necessario al reparto arretrato e anche i centrali di difesa, soprattutto Koulibaly e Juan Jesus, vanno in difficoltà nella marcatura del gigante Sobolev. Sofferenza in fase difensiva e troppi errori nei passaggi in impostazione e così la manovra del Napoli diventa prevedibile con la squadra russa che riesce sempre a posizionarsi bene per chiudere tutti gli spazi sia al centro che sulle fasce. Nella ripresa gli azzurri cambiano atteggiamento, alzano il baricentro, vanno più in alto nel recupero del pallone frenando sul nascere i tentativi di ripartenza dello Spartak costretto a restare rintanato a presidio dell’area di rigore. A dieci minuti dalla fine Spalletti inserisce Rrahmani al posto di Lobotka, passa alla difesa a tre e sposta Mario Rui a centrocampo con Zielinski: da una discesa del portoghese nasce l’azione del gol di Elmas. Il Napoli continua a spingere ma la partita negli ultimi minuti è spezzettata e si gioca pochissimo con i russi che puntano a guadagnare tempo. E lo Spartak dopo il colpo al Maradona si conferma una bestia nera per gli azzurri vincendo anche al ritorno.  Fonte: Il Mattino.

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