Corbo: “Nella voce di Gattuso c’è la profonda amarezza di chi non ha potuto decidere nulla”

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Il giornalista Antonio Corbo si è espresso dopo la vittoria del Napoli sull’Atalanta con un roboante 4-1: “Regolati i conti con il suo orgoglio, il Napoli da ieri corre per annullare il ritardo di una pena opaca. Non si illude di sistemarla in appello. Almeno in sede di giustizia federale, perché deve volare controvento. C’è una atmosfera di diffusa ostilità: hanno tutti interesse a proteggere lo sfilacciato protocollo della Lega pur di giocare ed evitare il tracollo finanziario; poi a nessuno tona comodo che riprenda quota il Napoli, questo Napoli che sul campo ha vinto tutte la gare giocate, segnando 12 gol e subendone appena uno“.

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“Tutto il cumulo di contrattempi, sventura e disappunto tradursi in opportunità; raccogliere la squadra intorno al suo allenatore per respingere i divertiti sospetti di un calcio piccolo piccolo. Il Napoli voleva giocare a Torino, urla Gattuso dopo la vittoria che lo rende credibile, e si capisce quanto abbia sofferto nel tacere finora. Magari davanti ai giudici di appello potesse presentarsi lui, con la sua sanguigna, spontanea, convincente ricostruzione del primo week-end di ottobre, piuttosto che un avvocato di fiducia del presidente. Nella voce di Gattuso c’è la profonda amarezza di chi non ha potuto decidere nulla, ma solo tacere“.

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