Pisacane (Ag. Insigne): “Lorenzo e Rino si sentono sempre, anche per cose extra campo”

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Tiro a giro, palla all’angolino e gioia alle stelle. In tre momenti – ravvicinatissimi l’uno dall’altro – la notte di domenica di Lorenzo Insigne che con quel gol da tre punti contro la Roma ha riportato il successo a Napoli. Una serata da ricordare per il capitano azzurro che sta vivendo il 2020 all’insegna di grandi cambiamenti: un nuovo allenatore (Gennaro Gattuso) e un nuovo procuratore (Vincenzo Pisacane). Entrambi hanno contribuito in maniera sostanziale alla sua serenità in campo e fuori.
Pisacane, cosa vi siete detti dopo la partita di domenica sera?
«Lorenzo era molto stanco perché ha corso dodici chilometri. Ma soprattutto era molto felice per essere tornato. E al di là del gol, credo che la sua sia stata una bellissima prestazione».
Merito anche dell’intenso rapporto che Lorenzo ha instaurato con Gattuso?
«Il loro è un rapporto straordinario, di quelli che dovrebbero esserci tra tutti gli allenatori e tutti i giocatori».
Ci dica di più…
«Si sentono sempre, anche per cose extra campo».
Che tipo di rapporto è?
«Schietto e sincero: se c’è da dirsi qualcosa anche in malo modo, se lo dicono e poco dopotutto rientra. Questa è la loro forza».
Facciamo un passo indietro, però, lei è diventato l’agente di Insigne da qualche mese: come è nata questa collaborazione?
«In realtà ci conosciamo già da qualche anno perché abbiamo un amico in comune che per lui è un fratello. E così, quando Lorenzo mi ha detto che stava pensando di cambiare agente ho fatto il professionista e mi sono proposto».
La sua reazione?
«Si è preso un po’ di tempo per riflettere. Quando mi ha telefonato per dirmi di aver accettato la mia proposta sono stato contentissimo ma mi sono anche detto: Spero di essere il meglio del meglio per lui, ma dovrò dimostrarlo».
Avete anche parlato della rottura con Raiola?
«Sapevo che le cose tra loro non andavano benissimo per questioni personali. Di sicuro non aveva scelto Raiola per andare via da Napoli».
E ora con lei, cosa c’è da aspettarsi sul suo futuro?
«Credo sia prematuro parlare di rinnovo perché Lorenzo ha altri 2 anni di contratto. Sta benissimo a Napoli, lo vedo molto più responsabilizzato e molto più sereno nelle giocate».
La prima cosa che ha notato dell’Insigne extra calcio?
«È un professionista sempre. Non l’ho visto sgarrare a tavola. Mai una bibita gasata o un dolce. E francamente non so come faccia. A fine cena e a fine pranzo mangia una barretta proteica, anche se vede la moglie con una bella fetta di torta nel piatto».
Ma Vincenzo Pisacane, napoletano come Insigne, come è entrato in questo mondo?
«Innanzitutto per passione. Pur avendo giocato a pallanuoto in tutte le squadre di Napoli, sono sempre stato appassionato di calcio. A 22 anni, ho iniziato a seguire un mio cugino che giocava nel Cittadella ed era assistito da Giocondo Martorelli. Ci sentivamo spesso e gli indicavo alcuni calciatori che vedevo in giro. Poi mi sono messo in proprio, lasciando il mio vecchio lavoro».
Ovvero?
«Avevo un contratto a tempo indeterminato con la Coca Cola: ero responsabile Toscana».
Della Toscana?
«Mi sono trasferito a Lucca quando avevo 18 anni e quell’esperienza mi è servita molto per crescere come persona».
Poi il calcio che è entrato anche nella sua vita privata.
«Mia moglie è la figlia di Paolo Anastasio, che è stato un allenatore napoletano».
Questa cosa le è stata di aiuto?
«Sicuramente avere una moglie appassionata di calcio aiuta: è più felice di guardare una partita che un film. Anche se a casa è difficile staccare dal lavoro, ma va bene così».
E con suo suocero parlate spesso di calcio?
«Sempre di Armando, suo nipote. Lo seguo io, me lo sono cresciuto, per me è un fratello. Mio suocero, poi, ha un grande occhio per i talenti. È un grande appassionato di campionati minori, se andasse anche sui campi di serie A di sicuro mi segnalerebbe un giocatore a settimana».Bruno Maiorano (Il Mattino)

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