Caiata: “In LegaPro non c’è sostenibilità, quest’anno perderà 120 milioni”

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 In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’,  in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Salvatore Caiata, presidente Potenza: “Se un qualsiasi dipendente della società si ammala, non solo un atleta, ma un magazziniere, che è anziano ed a rischio, se muore, il responsabile va in galera. Tranne in Serie A, tutti sono in grandissima difficoltà. In LegaPro non c’è più sostenibilità, quest’anno perderà 120 milioni, circa 2 milioni all’anno dalle tasche dei presidenti che hanno da curare le proprie aziende. O si trova sostenibilità o questo settore scompare. Abbiamo 100 squadre professionistiche, non abbiamo più spazio economico per sostenerle: è sotto gli occhi di tutti. Ci sono campionati come Spagna, Francia in cui le squadre professionistiche sono circa la metà. Abbiamo l’opzione di dimezzare le squadre professionistiche, come farlo? Ognuno ha la sua idea. O facendo la Serie A e due gironi di Serie B con la Serie C semi professionistica o dilettantistica. Oppure come dice il presidente Gravina Serie A, Serie B e Serie B2. La Serie B è chiamata ad un grande gesto di maturità, ma mentre l’anno scorso il format rimaneva lo stesso, adesso stiamo parlando di una modifica dello stesso, quindi una rimodulazione dei pesi delle singole Leghe nel Consiglio Federale. Oggi la Lega Serie B pesa il 5%, la LegaPro il 17%, è chiaro che una rimodulazione cambierebbe questi pesi in ambito federale, da un lato, dall’altro se la Melandri da una distribuzione dei diritti TV in un certo modo, questa dovrebbe cambiare. Noi come LegaPro siamo stati quelli più maturi avendo il coraggio di dire che non ci sono le condizioni per ripartire. Domani ci sarà un’assemblea di Lega dove andremo a ribadire che i costi del controllo sanitario sono proibitivi per le nostre società. Provate ad immaginare uno spostamento in autobus, ce ne vorrebbero almeno 5. Dove dorme la squadra? Gli alberghi sono chiusi, chi si assume la responsabilità? Dobbiamo cogliere l’occasione per riflettere su una riforma dando uno slancio emotivo e maggiore voglia a tutti. Rischiamo di trascinarci in un’agonia. Spadafora? Penso voglia disdegnare il calcio in tutti i modi possibili ed immaginabili. Non perde occasione per porre attenzione su sport minori, assolutamente degni di rispetto, ma non si può tenere in considerazione che il calcio è la terza industria del Paese. Il calcio è un contributore importantissimo in termini di fiscalità per l’Italia, quindi non tutti gli sport sono uguali: solo dal punto di vista della dignità sportiva. Volendo essere populista, deve capire che la nostra è una Lega che offre anche una funzione sociale nei nostri territori. Il Ministro deve capire che il calcio è meritevole di un’attenzione che finora non è stata data”.

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