Si valuterà l’evoluzione della pandemia, ma la FIGC è ottimista

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«Sarà l’evoluzione della pandemia nelle prossime settimane a decidere le sorti del calcio». Semplice e lapidario il pensiero del professor Andrea Ferretti, responsabile dell’area medica delle nazionali di calcio. Si è parlato del protocollo pubblicato dalla Figc e redatto da una commissione guidata da Paolo Zeppilli. «È un documento molto serio e abbastanza articolato, incentrato sulla tutela della salute di tutti i gruppi squadra e non soltanto dei giocatori». E annuncia che poi, dopo 3-4 settimane di preparazione, ne servirà un altro di protocollo «per disputare le partite». Nel frattempo, però, occorrerà capire come muoversi in caso emergesse qualche nuovo positivo nei club. Una delle cose a cui sta pensando la Lega Calcio è uno scudo penale e civile, allargato ai medici e agli amministratori delegati dei club. Il presidente del Torino Cairo d’improvviso si schiera tra i possibilisti: «Ripartenza? Un tentativo va fatto». Ma molti club frenano sugli allenamenti individuali: sono costosi e due mesi di inattività invitano alla cautela. Anche l’Assocalciatori continua ad avere una posizione di apertura alla ripresa. Umberto Calcagno, vice-presidente, spiega: «Ripartire sarebbe un segnale importante, la serie A avrebbe un effetto benefico anche verso il basso. Il nostro sistema deve fare di tutto per ripartire, se poi non si potrà alzeremo le mani. Spadafora? Spero non sia avverso al calcio»

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Il Mattino

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