La Serie C ricorda la “prima” di Calcio Femminile: «Da Netty in poi il calcio è rosa»

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Fu organizzato tutto con annunci pubblicati su diversi giornali a partire dal 1894. A rispondere all’appello di Netty Honeyball (Nella foto la seconda in alto da sinistra)- uno pseudonimo, il suo vero nome secondo la BBC era Mary Hutson – furono una trentina di donne e il 23 marzo 1895, 125 anni fa, si giocò la prima vera partita di «un gioco maschile che può essere altrettanto femminile», come lei era solita dire. Le British Ladies Football Club dettero così vita al calcio femminile e ad assistere al primo match in rosa accorsero in 12 mila persone. Le atlete furono divise in due squadre, rappresentanti il Nord e il Sud di Londra e il Nord, capitanato da Honeyball vinse per 7-1.
La Lega Pro che a Netty ha dedicato la Limonaia del giardino della sede di Firenze, non ha dimenticato la ricorrenza. L’ha dovuta rimodulare, causa emergenza virus, ma il presidente Francesco Ghirelli non ha voluto soprassedere: «Abbiamo una voglia feroce di sconfiggere questo virus – ha spiegato in una nota – non molliamo di un centimetro. L’esempio lo abbiamo in Netty: ci ha provato che si può andare oltre l’ostacolo e così abbiamo fatto noi, in questa situazione d’emergenza». Cristiana Capotondi, vice presidente di Lega Pro, ha aggiunto: «Netty è stata una pioniera moderna, la prima a indicare la strada anche se il percorso è ancora lungo. Quando vedo applaudire le ragazze dell’Italia mi piace estendere l’applauso a lei e alle sue compagne. Che devono essere un esempio per le tante ragazzine che vogliono giocare a pallone». 

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Fonte: CdS

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