Il napoletano Russo: «Il rinvio non mi preoccupa arriverò alla quinta Olimpiade»

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Lo stato di Whatsapp del profilo di Clemente Russo parla da solo: «roadtoTokyo2020». Insomma, non è difficile capire fin da subito cosa passi per la mente del pugile di Marcianise. Ha 37 anni, è due volte vicecampione olimpico (2008 e 2012) e adesso avrebbe dovuto staccare il “pass” per Tokyo per se stesso e per entrare nel guinness dei primati con la quinta partecipazione olimpica. Un sogno che al momento si è già interrotto a Londra quando non ha potuto partecipare al suo match di qualificazione per un problema di salute, ma che continua a cullare anche dopo lo slittamento dell’Olimpiade al 2021.

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Partiamo subito da qui: è già pronto a cambiare lo stato di Whatsapp? «Per mia fortuna dicono di voler lasciare ugualmente la dicitura Tokyo2020, non avrò il problema di dover aggiornare nulla».

Nulla sul telefono, certo, ma nella sua testa cambia qualcosa? «Sì: avrò ancora più voglia».

Davvero? «Tutti gli atleti vogliono sempre del tempo in più per allenarsi meglio. Il mio problema, al massimo, potrebbe essere l’età: oggi ho 37 anni, a luglio 2021 sarò a 38».

Ma non solo... «È anche vero che ora sono in un momento di grande forma, tra un anno non so come starò. Proverò a migliorarmi ancora di più sfruttando il tempo a disposizione. Di sicuro non prendo in considerazione l’idea di mollare».

Tra un anno, però, ci potrebbero essere anche avversari più tosti... «A un livello così alto come quello di una Olimpiade, sono tutti forti, anzi fortissimi. Poi sicuramente arriverà il ventenne russo di turno che sarà forte,ma sarà altrettanto vero che per fare posto a lui sarà uscito dalla squadra un altro russo di 28 anni forse meno forte ma di sicuro più esperto. A quel livello uno vale l’altro. Pensi solo a vincere».

E lei come vivrà questi 12 mesi in più? «Come fanno i giovani».

Ovvero? «Pensando che anche io ho qualche piccolo deficit da migliorare».

Ha sentito qualche compagno di squadra? «Abbiamo un gruppo della Nazionale e abbiamo parlato un po’ del rinvio. C’è chi l’ha presa bene e chi male».

Lei? «Io la prendo con filosofia. Anche perché per me l’Olimpiade era lontana il 24 luglio 2020, figuriamoci nel 2021: la vedo lontanissima. Perché se non ti qualifichi, i Giochi non esistono».

E allora ci dica del suo programma... «Ora punto a Parigi, perché è lì che proverò a staccare il pass olimpico,ma il torneo è stato rinviato dopo lo stop di Londra».

Perché, facciamo un salto indietro, cosa è successo a Londra nell’ultima gara di qualificazione? «Sono stato sfortunato perché sono stato male per indigestione e non ho potuto combattere. Un paradosso».

Perché? «Il torneo è stato interrotto il giorno dopo che avevo in programma il match: se avessero sospeso un giorno prima, io sarei ancora dentro» 

La sospensione è arrivata per la diffusione del Coronavirus: ma come era il clima a Londra? «Si respirava un’aria surreale, molto triste. Era l’unico torneo sportivo ancora in attività. Nel nostro albergo c’erano tutte le squadre e c’era grande freddezza».

Ora come riparte il suo allenamento? «Sto facendo un po’ di mantenimento a corpo libero a casa: balzi, piegamenti addominali. Anche perché forse l’unico problema per noi pugili tra rinvio e quarantena può essere quello del peso. Ecco perché credo che non sarà stato contento chi combatte tanto con la bilancia: dovrà mantenere fino all’anno prossimo».Fonte: Il Mattino

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