Juan Sebastian Veron e Diego, D10S in terra, si ritrovarono in Nazionale, Diego nei panni del dt che avrebbe dovuto passare il testimone al timido Leo Messi, Juan Sebastian come veterano incaricato di prendere sotto la sua ala esperta la giovane Pulga.
Dopo l’eliminazione con la Germania (4-0 ai quarti) quello che Maradona considera il tradimento impossibile da perdonare, dovuto alla sostituzione avvenuta a torneo in corso con Maxi Rodriguez: «Diego è contraddittorio. Diceva che sarei stato il suo Xavi e non ho più giocato».
Con l’arrivo di Diego al Gimnasia di La Plata, la ruggine è tornata più che mai di moda. A poco sono serviti i toni pacati di Veron, oggi presidente dell’Estudiantes, di fronte alle parole pronunciate dal Diez alla vigilia della sua presentazione ufficiale: «La gente del Lobo (così viene chiamato il Gimnasia), la porto nel cuore. E voi sapete bene che dall’altra parte c’è una cricca che mi ha tirato giù per le palle. E io questo non lo perdono a nessuno». Il clasico di La Plata è servito.
Fonte: CdS