Marolda: “Fuori, ma con una mentalità diversa…basterà?”

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Padrone del girone, alla fine il Napoli va fuori dalla Champions per un gol. Peccato. “Questa partita non è uno spartiacque”, aveva detto provando ad annacquarne il valore, il suo allenatore. Dicesi falso d’autore, quello di Ancelotti, perché Liverpool-Napoli serviva proprio a misurare la stagione. Certo, la cosa sa di beffa, fa tornare nei discorsi la rabbia dell’esclusione con dodici punti ai tempi di Benitez, dà il via alla processione dei “consolazionisti” tipo: “va bene anche così”, “il Napoli ha fatto tutto quello che poteva fare” e così via, ma, bisogna essere onesti, certifica anche l’occasione persa per crescere di più. Il Napoli stava rivendicando il suo status europeo. Questo il grande passo che non è stato fatto all’Anfiel. Anche se resta la convinzione che il Napoli non ha più paura di guardare avanti. Già: fuori della Champions, ma con una mentalità diversa, e qualcosa vale. Questione di cultura, questione di programmazione, alla quale, però, manca qualcosa. Eppure il Napoli negli ultimi anni è stato arricchito e mai stravolto. Da Mazzarri ad Ancelotti passando per Benitez e Sarri. Ebbene, ognuno ha fatto la sua parte. Ognuno ha lasciato squadre da migliorare e mai rifare, ma questa visione più larga del pallone è Ancelotti che ora gliela sta insegnando. Basterà? Non basterà? Ne dovranno discutere gli stati generali. Presto, però, perché per vincere qualcosa non si può aspettare chissà quanto. 

Factory della Comunicazione

Fonte, Francesco Marolda dalle pagine del CdS

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