Il punto della situazione – di R. Muni: “Tra Napoli e Nazionale”

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Settimana di sosta quella passata, in cui la serie A ha ceduto i riflettori della ribalta alle nazionali, compresa quella azzurra. Si chiama UEFA Nations League ed è l’ultima invenzione dei vertici del calcio continentale. Non si tratta semplici amichevoli e nemmeno dei classici incontri di qualificazione per i prossimi campionati Europei del 2020 ma una competizione articolata in quattro serie, con tanto di promozioni e retrocessioni e con le final four per l’assegnazione del titolo finale. La nazionale di Roberto Mancini è protagonista della Lega A (equivalente della nostra serie A) e con un gol del viola Biraghi a ridosso del novantesimo, ha battuto la Polonia, garantendosi la salvezza e condannando Milik e compagnia alla retrocessione in Lega B. Quando c’è di mezzo la nazionale italiana non mancano strascichi polemici legati all’azzurro partenopeo. Lorenzo Insigne, schierato al centro di un improbabile tridente con Chiesa e Bernardeschi, ha inciso poco e niente. Tuttavia, sono sembrate ingenerose le critiche piovute addosso al talento di Frattamaggiore, preso come capro espiatorio di una nazionale piuttosto scadente. Oltre al rischio di sciagurati infortuni, che potrebbero avere ripercussioni serie sulla stagione agonistica della squadra di Carlo Ancelotti, le prove poco esaltanti (…non solo del Magnifico ma di tutta la nazionale…) potrebbero avere ripercussioni nervose che sarebbe meglio evitare. La storia che, puntualmente, si ripete: pesi e misure completamente diversi per valutare le prestazioni dei calciatori a disposizione di Mancini. Si sorvola sugli svarioni di Chiellini e Bonucci (…che sanno fare i fenomeni solo nella Juve…), si omette ogni commento sulla scarsa vena di Florenzi e Bernardeschi, mentre si punta il dito, ingenerosamente, nei confronti di Insigne. Chi lo fa, dimentica che Insigne nel Napoli agisce accanto ad una prima punta (…Milik o Mertens…) mentre Mancini lo lascia da solo a reggere il peso dell’attacco, agendo in un ruolo a lui poco consono. Da una parte, sembra quasi che il Napoli non sia in grado di fornire elementi utili alla causa della nazionale, dall’altra qualcuno sarebbe addirittura disposto a sfruttare avi italiani per inserire Allan e forse anche Diawara nella rosa dei calciatori di Mancini. Con Jorginho già naturalizzato italiano, l’ipotesi di affiancargli Allan (…colpevolmente ignorato dalla nazionale carioca…) e Diawara, per formare una linea di centrocampo oriunda e di scuola Napoli sarebbe un’ipotesi allettante per molti, una soluzione in grado di vivacizzare una squadra priva di idee e di gioco. Un’ipotesi che non lascia indifferenti i tifosi del Napoli, orgogliosi di vedere alcuni dei propri beniamini oggetto di lusinghiere attenzioni in chiave nazionale. È croce e delizia il rapporto tra Napoli e la nazionale italiana, un amore e odio che qualcuno tende a strumentalizzare per portare acqua al mulino delle solite squadre blasonate. Nel mentre, Carlo Ancelotti lavora con gli elementi a disposizione in vista della ripresa della stagione. Parlando del tecnico di Reggiolo, c’è chi già si addentra in previsioni di rinnovo del contratto, dimenticando che il contratto in corso scadrà tra due anni e mezzo.

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Riccardo Muni
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