Napoli, l’ex Boldini: «Maradona, unico in tutto: il mitico ritiro di Castel del Piano dell’estate ’84,il golfo e le cene in piazza Sannazaro, per il suo compleanno un aereo pieno di… »

L'ex terzino destro azzurro ricorda l'attesa e l'emozione per vedere Diego nel primo ritiro del 1984 di Castel del Piano

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Un terzino destro elegante e difficile da superare. Simone Boldini arrivò a Napoli nella stagione 1983-’84 sotto la guida di Santin prima e, poi, di Marchesi. «Ero ad  Ascoli, Carletto Mazzone era interessato a Citterio che stava in azzurro: così ci fu uno scambio. Venni molto volentieri, oltretutto mi raddoppiarono l’ingaggio. Poi, nel primo anno in azzurro mi nacque mia figlia. Quella stagione c’erano Krol e Dirceu. E pensare che il mio esordio in serie A lo feci al San Paolo, quando giocavo a Como, nella stagione 1975-’76, perdemmo per 1-0 per un rigore realizzato da Savoldi negli ultimi minuti». 

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Il mitico ritiro di Castel del Piano dell’estate ’84

«Il primo in azzurro di Maradona, che emozione l’attesa per vederlo la prima volta. Eravamo una squadra medio-bassa e Diego ci dava tanto. L’anno prima ci salvammo alla penultima giornata di campionato. Ricordo che stemmo quasi un mese in Toscana. La gara più bella a Napoli? Quella sotto un nubifragio a Fuorigrotta contro l’Udinese che vincemmo 4-3. Marcai Causio in quella partita, era un giocatore che aveva un minimo di timore quando giocava in trasferta, mentre, in casa si esaltava. Ci alternavamo io e Carannante, poi, Marchesi cambiava spesso».

Maradona, e l’areo di asado per il compleanno

«Maradona? Persona generosa come pochi. Aveva come sponsor la Puma. Un giorno si presentò agli allenamenti con un paio di scarpe di ginnastica bellissime. Io le guardavo con ammirazione dicendogli che erano uniche. Diego mi chiese che numero avessi, gli risposi il 44. Il giorno dopo si presentò con due scatole di scarpe che mi regalò. Era unico e geniale ma non solo in campo: il giorno del suo compleanno pensate fece arrivare un aereo direttamente dall’Argentina pieno di asado argentino. Fece un barbecue enorme per la squadra, mentre, noi non sapevamo cosa regalargli».

Il golfo e le cene in piazza Sannazaro

«Abitavo in via Petrarca, in un appartamento panoramico che dava sul golfo. Mia figlia piccolina prendeva il sole sul balcone anche in inverno. Non abbiamo mai avuto bisogno di mettere il cappotto a Napoli. Con i compagni andavamo a cenare in un noto ristorante a piazza Sannazaro, pagavamo appena 5 mila lire. Ci conveniva andare sempre da lui a mangiare, ma devo ammetterlo mi vergognavo. Oggi Napoli è migliorata molto rispetto ad allora. E, poi, c’era un amico che produceva mozzarelle che mi regalava. Nei primi mesi abitai al Centro Paradiso di Soccavo, c’era come chef Maresca. Ma soprattutto già allora anche Tommaso Starace. Io, Bagni e Ferrario acquistammo una cinquecento usata per venire a Napoli».

Oggi nonno sul lago di Pusiano

«Fino all’anno scorso ho fatto l’allenatore oggi ho deciso di fare il nonno a tempo pieno e mi godo il panorama sul lago di Pusiano tra Lecco e Como».  

 

fonte: Il mattino

 

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