Mentre il sole d’inizio giugno scalda le spiagge e i calciatori si godono gli ultimi giorni di relax, a Napoli il pallone non smette mai di rotolare — almeno nei pensieri. Il club partenopeo, reduce da una stagione tormentata, ha voltato pagina con decisione, affidandosi ad Antonio Conte, un tecnico che più che una panchina chiede una cattedra, e che pretende fin da subito impegno, serietà e un mercato all’altezza delle sue ambizioni.
Il nuovo Napoli ripartirà a breve: il primo ritiro estivo è fissato per l’inizio di luglio, e sarà quello che Conte definirebbe senza mezzi termini ‘da somaro’. Non certo per spirito denigratorio, ma perché servirà umiltà, fatica e sudore per ricostruire dalle fondamenta una squadra spenta, svuotata, spesso irriconoscibile durante l’annata 2024-25. Il tecnico salentino è pronto a rimettere tutti in riga, a partire dai fondamentali: corsa, pressing, attenzione, disciplina. E chi non si adeguerà, potrà anche fare le valigie.
Il ritiro servirà a testare, plasmare, selezionare. Ma per trasformare una squadra sgonfia in un collettivo competitivo servono anche gli uomini giusti. Ecco perché, mentre i calciatori postano foto dalle Maldive o si godono il mare di Positano, a Castel Volturno e nelle stanze della dirigenza si lavora per dare a Conte ciò che chiede: un mercato funzionale, mirato, con giocatori di personalità e abituati a lottare.
I nomi che circolano sono tanti, alcuni altisonanti, altri più silenziosi ma concreti. La priorità è ricostruire l’asse centrale: un difensore affidabile, un regista di sostanza, un attaccante capace di raccogliere l’eredità (o affiancare la permanenza) di Victor Osimhen, il cui futuro è ancora un rebus di clausole e offerte. Conte vuole anche esterni di gamba e intelligenza, gente che sappia correre con qualità, perché il suo Napoli non dovrà solo tornare a vincere, ma dovrà convincere, dominare, imporsi.
Il tecnico non farà sconti. Sa bene che una piazza come Napoli non aspetta, che la passione qui si misura in battiti e decibel, non in pazienza. E per questo, ogni dettaglio sarà curato fin dal primo allenamento. Guai a chi si presenta impreparato: per Conte, il ritiro non è una vacanza con pallone, ma una selezione naturale. Non si parte tutti uguali, ma tutti possono guadagnarsi il posto. A patto di meritarselo.
Intanto la città osserva, freme, spera. La scelta di Conte ha riacceso entusiasmo e orgoglio. C’è di nuovo l’idea di costruire un Napoli ambizioso, feroce, capace di lottare per qualcosa di più della semplice dignità. Il passato recente insegna che con il giusto mix di qualità, fame e guida tecnica, nulla è impossibile.
Le ferie finiranno presto. E quando il gruppo si ritroverà, non ci sarà tempo per sorrisi da cartolina. Ci sarà da lavorare, da sgobbare, da dimostrare. Perché il Napoli di Conte non sarà una squadra per comodi, ma una squadra per uomini veri. E il primo test inizierà proprio da quel ritiro “da somaro”, dove si ricomincia a costruire, passo dopo passo, il futuro.
A cura di Giovanni Mirengo