Il MATTINO- Mertens, cittadinanza onoraria e ruolo in società?
Dries Mertens ha concluso la stagione festeggiando la vittoria del campionato turco con la maglia del Galatasaray. L’ex fantasista azzurro è apparso molto commosso nel corso della festa. Quella di venerdì, oltre a essere stata l’ultima partita con la maglia giallorossa, potrebbe essere stata l’ultima gara in carriera del trentottenne che settimana prossima riceverà la cittadinanza onoraria di Napoli. “Il Mattino” ne ha parlato nell’edizione odierna.
“Venerdì Mertens riceverà la cittadinanza onoraria di Napoli. La cerimonia si terrà al Maschio Angioino, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, che ha accolto la proposta votata all’unanimità dal Consiglio Comunale, e soprattutto quella di tanti tifosi. Già nel 2022 era arrivato l’ok del primo cittadino, mancava solo una data. E adesso eccola qui, in fondo a una stagione ancora una volta vissuta da protagonista. Con la maglia azzurra, Mertens ha scritto pagine di storia. È il miglior marcatore di sempre del Napoli, con 148 gol in 397 presenze ufficiali: una vita, nove stagioni. In classifica all-time, solo Hamsik, Bruscolotti, Juliano e Insigne ne hanno giocate di più. Non è solo una questione di numeri, ma di legame. Di scelte. Di un modo di stare in campo, di essere e di vivere la città che i napoletani hanno amato e continuano ad amare. ‘Ciro’ tornerà a vivere a Palazzo Donn’Anna, lì dove ha lasciato un pezzo di cuore. «Quando smetto torno a Napoli», aveva detto. Lo farà con Kat, la moglie, in dolce attesa di una bimba: dopo Ciro Romeo, la famiglia s’allarga. Nel frattempo, resta da capire cosa farà da grande. Anche se qualche indizio c’è: è amico fraterno e testimone di nozze di Kevin De Bruyne, e con Romelu Lukaku condivide serate fiamminghe, risate e ricordi. Dries da Lovanio, Kevin da Drongen, Romelu da Anversa. Belgio e Napoli nel cuore, per sempre. Il futuro dirà se appenderà gli scarpini al chiodo, ma con la società azzurra il rapporto è rimasto ottimo. Nessuna voce di campo, ma un ritorno, un giorno, magari dietro una scrivania o in un ruolo legato all’immagine, non è da escludere.