Zazzaroni: “Arbitri? Così potrebbero migliorare le loro direzioni!”

0
La ventiquattresima giornata di Serie A è stata contraddistinta da diversi errori arbitrali. “Sviste” che hanno provocato diverse polemiche da parte degli stessi protagonisti (calciatori, allenatori, dirigenti) e che hanno infiammato i salotti televisivi. Su questo tema ha detto la sua il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni in un editoriale. Di seguito il pensiero del noto cronista.

Factory della Comunicazione

“Il dirigente Ibrahimovic ha annunciato che scriverà all’Aia. Cosa, mi chiedo? Invierà una mail per manifestare l’irritazione del Milan dopo Empoli? Mi sembra che non ce ne sia più bisogno: hanno già provveduto giornali, televisioni, radio, social, velinari. O per fare gli auguri a Gianluca Rocchi? È molto presto: il designatore i 54 li compie a fine agosto. E allora cosa? Avrà mica un dossier alla Ferlaino da trasmettere al massimo organismo arbitrale? Non escludo – avendolo conosciuto – che il neopresidente Zappi possa darlo al gatto.
Non è con mail o dossier che si migliorano gli arbitraggi. Una selezione e una preparazione più accurata dei soggetti è certamente in grado di aumentare il livello della categoria. Ma – detto che non si torna più indietro – nell’epoca del Var e delle decine di migliaia di smartphone allo stadio sarebbe assai opportuno, se non addirittura necessario, sfruttare con intelligenza la tecnologia senza per questo svalutare l’autorevolezza del giudice di campo.
In che modo? Innanzitutto col Var a chiamata e comunque con un impiego a 360 gradi della video-assistenza.
Così facendo, gli arbitri cosa dimostrerebbero?
1) Più sicurezza nei loro mezzi, nelle loro capacità.
2) La volontà di limitare la discrezionalità e quindi il potere di condizionamento delle partite.
3) La raggiunta maturità per l’accesso al professionismo che premierebbe in tutti i sensi i più bravi tra loro.
Infine un invito personale. Una volta introdotto, il protocollo non dovebbe essere modificato in corso d’opera: si inizia in un modo e nello stesso modo si deve chiudere la stagione per evitare direzioni difformi all’interno del torneo e lo spiazzamento generale: ad esempio, falli puniti a ottobre e tollerati a gennaio, rigori assegnati a dicembre e non concessi a febbraio. Cose turche.
Le regole non possono essere continuamente ritoccate per effetto di proteste popolari o di campagne giornalistiche fin troppo interessate.
PS. Suggerisco di restituire una dignità ai guardalinee ai quali – quantomeno sul fuorigioco – perdoneremmo l’errore, visto che in uno sport di movimento e contatto, come è il calcio, si annullano dei gol per pochi centimetri. Non esiste occhio nudo in grado di battere il semiautomatico”.
Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.