“Mai stato razzista”, interviene Acerbi

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Francesco Acerbi, difensore dell’Inter, ha parlato per la prima volta dopo l’assoluzione del Giudice Sportivo per il presunto epiteto razzista nei confronti di Juan Jesus in occasione del match dei nerazzurri contro il Napoli. Il centrale ci tiene a ribadire quanto già affermato prima della sentenza: sarebbe stato solo frainteso dal brasiliano. Il difensore italiano ha dichiarato quanto segue al Corriere della Sera: “La sentenza è stata una liberazione anche se tutta la situazione che si è creata mi ha intristito. Non sono mai stato razzista. Il mio idolo era George Weah, fu uno dei primi a chiamarmi quando mi fu trovato un tumore. Abbiamo perso tutti, sono triste e dispiaciuto. Dopo la mia assoluzione, le persone attorno a me hanno reagito come se fossi uscito dopo dieci anni di galera”. “Ora che c’è la sentenza vorrei dire la mia: non ho nulla contro Juan Jesus e sono dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione di gioco. Ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Si sta umiliando una persona, massacrando e umiliando la sua famiglia. La malattia che ho affrontato è stata una passeggiata in confronto a questa vicenda, non ho avuto paura a quei tempi. Tutti avevano già emesso la loro sentenza. E per tanti sono ancora un razzista, non ci sto! Se e quando arriverà la seconda stella potrò esserci. E a testa alta”, ha aggiunto Francesco Acerbi.

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