A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Inter

Approfondimento su Napoli-Inter

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Il Napoli, col successo di ieri sull’Inter, è a meno 5 dal suo record di punti a due giornate dalla fine del campionato.

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Si è giocato ieri alle ore 18 presso lo stadio “Diego Armando Maradona” la sfida tra il Napoli e l’Inter, valida per la 36° giornata del campionato di serie A. Un match in cui gli ospiti si sono presentati con un ampio turnover (solo tre giocatori tra i titolarissimi) visto il calendario fittissimo che li aspetterà (IN BOCCA AL LUPO PER LA FINALE DI CHAMPIONS). I partenopei invece volevano togliersi uno degli ultimi sfizi di stagione, ovvero battere la 19° squadra su 19 in serie A. Alla fine è stato proprio il Napoli a imporsi col punteggio finale di 3-1, arrivando a quota 86 punti in classifica.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Il ragazzo dal kimono d’oro: ieri pomeriggio il Napoli è stato padrone del campo in lungo e in largo, prima con un palleggio asfissiante (però con un solo tiro in porta nei primi quarantacinque minuti) e poi con un assedio favorito anche dall’inevitabile cartellino rosso a Gagliardini. Ma ieri per settanta minuti abbiamo visto uno straordinario Kim, perchè il sudcoreano è stato pazzesco nelle chiusure contro un Lukaku in forte crescita ma anche nell’accompagnare la fase offensiva. Del suo futuro non sarà padrona la società perchè c’è una clausola (senza la quale non avrebbe mai accettato Napoli) da 58 milioni, ma la preghiera a Spalletti è molto semplice: ALMENO DA QUI A FINE CAMPIONATO LASCIACELO GODERE!!!

 

  • Il BATI-GIO: nel momento in cui il Napoli era arrivato a un passo dal chiudere la sfida, un pò a sorpresa i nerazzurri avevano trovato il pareggio all’ 82′. Quella rete subita sembrava una vera e propria beffa per i partenopei e allora, come capitato già altre volte in stagione, a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato capitan Di Lorenzo. Il terzino campione d’Europa (e ora d’Italia) dopo appena tre minuti ha lasciato partire una conclusione straordinaria da fuori area e col suo piede “debole“, lasciando il portiere avversario impietrito. Se il suo soprannome da ragazzo era “Batigol“, ora lo ribattezzeremo “Batigio” e, con tutto il rispetto per il fenomenale centravanti argentino ex Fiorentina e Roma, non sono tanti che possono vantarsi di aver realizzato un gol così bello.

 

  • Il  primo colpo di mercato: scusate se con molta presunzione per una volta userò la frase retorica, ma “VE LO AVEVO DETTO“. Già perchè a Napoli c’è un ragazzo che ha avuto fin qui poche chance di mettere in mostra il proprio valore e si chiama Gianluca Gaetano. Un calciatore che ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile e che da trequartista è stato persino il capocannoniere del campionato Primavera (per chi non lo conoscesse andasse a vedere qualche suo gol sui social). Ha avuto davvero troppo poco spazio il classe 2000, di cui mi sono innamorato nell’autunno 2014 quando giocava nell’Under 15, ma personalmente non ho mai avuto dubbi sul suo talento e del fatto che il futuro sarà davvero suo (CLICCA QUI PER INTERVISTA). La sua prima rete in serie A (indimenticabile contro la finalista di Champions League) gli ha dato visibilità e finalmente (si spera) considerazione, oltre a un pizzico di fiducia in più nei propri mezzi. Perchè in un centrocampo con pochi calciatori in grado di vedere la porta (ieri Anguissa l’ha sbloccata ma il gol non è il suo punto di forza), proprio lui potrebbe essere un’arma da non sottovalutare la prossima stagione.

 

  • Questi fantasmi (I-II-III ATTO): purtroppo non parleremo della famosissima commedia scritta ed interpretata a metà degli anni quaranta da  Eduardo De Filippo. Il riferimento è invece legato al comportamento da parte di Spalletti nelle conferenze stampa delle vigilie e dei post partita nelle ultime settimane. Già perchè Lucio, dopo aver compiuto l’impresa che lo renderà indelebile agli occhi dei tifosi partenopei, sembra essere tornato a vedere nemici e fantasmi laddove non ce ne sono (almeno non note al pubblico e alla stampa). Un atteggiamento mai visto nei due anni a Napoli, che però sembrava richiamare invece quanto palesato in passato a Roma e Milano e che forse toglie energie e lucidità allo straordinario lavoro di campo. Forse ieri per la prima volta lo ha fatto capire in modo chiaro che la sua decisione è quella di andare via. Personalmente stimo tantissimo sia il professionista che l’uomo e non smetterò mai di ringraziarlo per averci portato il terzo scudetto, se però i suoi stimoli sono  crollati è giusto salutarsi con affetto e senza rancore. Aggiungo un dettaglio che vale anche per Cristiano Giuntoli (altro grandissimo eroe di questo successo) e che a mio avviso diventa vitale se la piazza vuole continuare il suo processo di crescita e maturità : SE ANCHE ANDARE VIA DOVESSE SIGNIFICARE PASSARE ALLA JUVENTUS SMETTIAMO UNA VOLTA PER TUTTE DI DEFINIRLI TRADITORI! Perchè a Napoli si può davvero vincere…

Articolo a cura di Marco Lepore

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