Salerno e il complesso di inferiorità verso Napoli: “Qui non festeggiate”

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Il Napoli potrebbe diventare campione d’Italia alla 32esima giornata del campionato di Serie A contro la Salernitana che lotta per non retrocedere. Tensioni tra gli ultras a Salerno che fanno sapere di non volere bandiere azzurre in città, un vero e proprio delirio che mostra il senso e il complesso di inferiorità verso Napoli.

 

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Ecco quanto si legge su Il Mattino:

 

Il comunicato parte da lontano, così come da un passato – neanche chissà quanto remoto – in cui si è registrata prima una divisione, poi una divergenza fino ad arrivare ad una spaccatura tra le due tifoserie. Fino a scontri, tensioni e tafferugli durante i derby degli anni 2000. Una storia che affonda gran parte delle sue radici nella finale playoff per la B, disputata all’allora San Paolo a Napoli tra i granata di Delio Rossi e la Juve Stabia del compianto presidente Roberto Fiore: era il 1994 e la Salernitana brindò proprio nel capoluogo partenopeo al ritorno in cadetteria con un perentorio 3-0 ai danni dei gialloblù.

Allora Salerno “accusò” la torcida azzurra di essersi schierata con gli stabiesi. Da allora, i rapporti si rovinarono e raggiunsero il culmine con il Napoli in B e la Salernitana in A (1998-99). Quando le due squadre si ritrovarono in B si sfociò purtroppo anche negli scontri. La frattura non si è mai sanata, ma era sfumata complice la nuova differenza di categoria tra il Napoli (tornato stabilmente in A) e la Salernitana in B.

 

Ma a Salerno c’era e c’è un caposaldo di tifoseria azzurra ed è proprio a questa che gli ultras si rivolgono, probabilmente anche perchè la prima data utile per la conquista aritmetica del terzo scudetto azzurro è proprio – ironia della sorte – il 29 aprile, giorno del derby al Maradona tra Napoli e Salernitana. Pur riconoscendo il grande merito agli azzurri di avere spezzato l’egemonia dei club del Nord, il messaggio degli ultras è eloquente e suona come un diktat. «Napoli sta per vivere il suo sogno, com’è giusto che sia, ma questo non ci appartiene.

È inutile nascondere che in città ci sia un numero di tifosi “avversari” e questo messaggio è rivolto proprio a questi. Al raggiungimento di questo importante traguardo dovrà farla da padrona il rispetto nei confronti della città e di tutti i tifosi della Salernitana, ciò si dimostra riponendo eventuali sciarpe e bandiere azzurre nel cassetto e non certo sui balconi di Salerno. Ognuno festeggi a casa sua!!!».

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