L’ex Ct Ventura: “La costruzione dal basso la usavo già 25 anni fa. Il Napoli non mi annoia”

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A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianpiero Ventura, allenatore

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Mi annoio un po’ a vedere questo calcio a parte il Napoli e poche altre. Questo è il campionato tra i meno interessanti delle ultime stagioni, ma questo non sminuisce l’impresa del Napoli che sta facendo un campionato a sè. Al di là dei 18 punti che possono diventare 21, credo che sia un campionato che purtroppo lascia un po’ di amaro in bocca perché non c’è contrapposizione e c’è un’enorme differenza tra il Napoli e le altre squadre. Si vede dalla prima di campionato la differenza di qualità tra il Napoli e le altre. Il Napoli di Sarri era paragonabile anche a questo, ha fatto un calcio di altissimo livello. . Come la costruzione dal basso che a volte ha senso farla. Se non hai finalità e non sai farla come dovrebbe essere fatta, forse non conviene neanche farla. Al Bari usavo la costruzione dal basso già 20/25 anni fa perché avevo i giocatori giusti. Il possesso palla ha senso se hai una finalità specifica, se lo fai fine a se stesso non ha senso. Napoli e Lazio sono due squadre che hanno giocatori di qualità e organizzazione. Stasera è una di quelle partite che chi ama il calcio non deve perdere. 
Il 4-2-4? Ha senso utilizzare un determinato modo di stare in campo se hai i giocatori con delle determinate caratteristiche. A Bari giocavamo in quella maniera era perché avevamo i giocatori perfetti per poterlo fare. Ho iniziato a Torino così, avevo giocatori che sulla carta lo facevano, poi quando ho visto che non era possibile ho cambiato. Osimhen? Quando è arrivato mi ha sorpreso perché aveva caratteristiche completamente diverse rispetto a quelle a cui eravamo abituati. Oggi è consapevole dei propri mezzi. È determinante e c’è il lavoro di Spalletti alle spalle senza ombra di dubbio, quindi complimenti ad entrambi. In pochi attaccano la profondità come lo fa Osimhen. Oggi se chiedi a Spalletti di prendere un giocatore di una squadra avversaria, forse ne prenderebbe solo uno o due. Di Lorenzo due anni fa era diverso dal Di Lorenzo di oggi, c’è stata una crescita. Ha inciso anche la società che ha deciso di rinfrescare la rosa dimostrando che fosse giusto farlo. Sono stati bravi la società e Giutnoli a portare giocatori nuovi dentro. Si vede che c’è gioia di produrre ed è la cosa più bella a cui un allenatore possa aspirare. Sicuramente Spalletti è felice di andare al campo a fare allenamento perché c’è voglia di stare insieme. Raspadori ha passato tutto il secondo tempo della partita contro la Salernitana a scaldarsi senza entrare e a fine partita invece di lamentarsi è andato ad abbracciare i compagni. Complimenti alla società, alla tifoseria e a tutti. Il Napoli non è una squadra importante solo in Italia, ma forse per la prima volta anche in Europa”.
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