Juventus tra ricorsi e “manovra stipendi”: c’è il serio rischio di una nuova penalizzazione!

Il 27 marzo l'udienza preliminare per l'inchiesta "Prisma"

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Juventus con il fiato sospeso. Attende di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte d’appello Figc che le ha inflitto 15 punti di penalità per le plusvalenze e allo stesso tempo è ormai vicino il verdetto del secondo fascicolo in mano al procuratore della Figc Chinè sulle manovre stipendi per il quale, tuttavia, potrebbe chiedere una proroga per le indagini. E oggi nella riunione del comitato esecutivo dell’Uefa il caso della Juventus e delle inchieste italiane potrebbe anche venire affrontato, anche se le decisioni del governo del calcio europeo quasi sicuramente saranno prese più avanti.

LE INDAGINI

La seconda tranche dell’inchiesta della giustizia sportiva è stata aperta il 29 novembre con l’analisi della corposa documentazione giunta dagli atti dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino di cui il 27 marzo si terrà l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio. Il procuratore federale esamina gli accordi presi con i calciatori bianconeri nelle stagioni 2019-20 e 2020-21. Accordi di cui però è mancata la comunicazione alla Federazione e che quindi violerebbero l’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva «Violazioni in materia gestionale ed economica».
Dunque se le violazioni fossero appurate c’è il rischio di nuove sanzioni. La vicenda scuote non solo la Juventus – il procuratore indaga sulle altre società in materia di plusvalenze – ma tutto il mondo del calcio. «Sono situazioni pesanti, ma lasciamo giudicare chi deve farlo – ha detto Urbano Cairo, presidente del Torino – e sarebbe molto importante cercare di bonificare il calcio perché queste cose sono di cattivo esempio anche per i giovani. Ed è fondamentale fare le cose in modo leale e sportivo: non voglio dire che non sia stato così, ma quando poi fai queste cose, tutto il resto viene dimenticato».

LA REPLICA

Da John Elkann, invece, arriva un messaggio in difesa del club: «L’ingiustizia di questa sentenza è evidente, in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio – ha detto l’amministratore delegato di Exor, nell’intervista sui 20 anni della morte di Gianni Agnelli in un’intervista a La Repubblica e La Stampa, – ma la Juve non è il problema, è e sarà sempre parte della soluzione: spero che insieme alle altre squadre e al Governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese per costruire un futuro sostenibile e ambizioso». La squadra, che ieri ha avuto un giorno di riposo, oggi torna ad allenarsi in vista del match di domenica pomeriggio, all’Allianz Stadium, contro il Monza.

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Fonte: Il Mattino
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