A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Sampdoria-Napoli

Approfondimento su Sampdoria-Napoli

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Sampdoria e Napoli, alla ripresa del campionato lo scorso 4 gennaio, avevano giocato entrambe in trasferta la loro partita.

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Si è giocata ieri pomeriggio allo stadio “Luigi Ferraris” alle ore 18:00 la sfida tra la Sampdoria e il Napoli, valida per la 16° giornata del campionato di serie A. I liguri erano a caccia di conferme dopo l’importantissimo successo sul campo del Sassuolo, mentre i partenopei volevano subito rialzare la testa dopo la sconfitta di Milano per evitare ulteriori pressioni (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA INTER-NAPOLI). A vincere alla fine sono stati i ragazzi di Luciano Spalletti grazie alle reti del solito Osimhen e di un concretissimo Elmas su calcio di rigore.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Il dilemma: PolitanoKvaratskheliaOsimhenZielinskiElmas chi tirerà il calcio di rigore? No proprio questa indecisione non ci piace perchè sembra di rivivere una sorta di Yattaman ( chi non ricorda il celebre cartone?) nella vita reale. Non ci interessa se Matteo ha sbagliato il primo rigore (bravo anche il portiere della Sampdoria Audero) ed Elmas lo ha trasformato perfettamente, onestamente non è piacevole mandare dal dischetto il primo che prende il pallone . Lucio, allenatore coraggioso e dalle spalle larghissime, deve scegliere un ordine ben preciso. Non basta dichiarare in pubblico di avere le idee chiarissime…

 

  • La pantera partenopea: contro una Sampdoria coriacea e cattiva (soprattutto nel primo tempo), il Napoli ha sofferto tantissimo nel primo quarto d’ora ma c’è voluta una zampata precisissima di Osimhen per sbloccare il punteggio. Molto bravo il solito Mario Rui nel confezionare il sesto assist stagionale (in serie A è secondo dietro solo a Milinkovic Savic), però il nigeriano è diventato da un pò il vero leader della squadra. Anche lui è indietro di condizione (però state tranquilli se segna adesso tra un mese sarà tutta discesa), tuttavia adesso c’è da zittire un’ultima schiera di critici: chi lo accusa di non segnare mai a una Big. E venerdì c’è la Juventus

 

  • Lo specchio: tre punti sacrosanti per evitare di dare fiato a chi “sa sempre tutto” e aveva previsto il crollo, ma soprattutto per scacciare via le antagoniste che, in un modo o in un altro, spingono forte da dietro a caccia della capolista. Le gambe e la testa non girano a mille, guai se fosse così adesso, e allora il Napoli si è complicato un pochino la gara sin dai primi minuti. Dal rigore sbagliato alle palle perse da Di Lorenzo (due in meno di due minuti), Lobotka Anguissa, gli azzurri anche una volta sbloccato il match e ottenuta la superiorità numerica sono sembrati limitarsi a controllare. Un possesso palla sterile e diverse conclusioni piuttosto sbilenche nella ripresa che personalmente non mi hanno mai lasciato tranquillo. Intendiamoci la Sampdoria non ha mai messo davvero in difficoltà la retroguardia partenopea, però talvolta basta una palla inattiva o una mischia per rischiare beffe. Ecco i ragazzi di Spalletti forse si sono specchiati un pòtroppo in sè stessi, come fosse stata la partitella a porte chiuse di fine dicembre contro la Juve Stabia. C’è di buono che altri novanta minuti di ritmo partita sono stati accumulati, perchè contro la Juventus servirà un atteggiamento completamente diverso.

 

  • I due pesi: l’Inter dopo il pareggio di Monza si è lamentata per l’arbitraggio del signor Sacchi, reo di aver fischiato un fallo in anticipo prima che poi Acerbi segnasse a gioco fermo (dimenticando che a inizio match ci fosse un rigore per gli avversari ma questi sono dettagli trascurabili). Una protesta a voce alta con richiesta di lunga sospensione per il direttore di gara maceratese che nello spogliatoio si è addirittura scusato con la società. Dinamica e comportamenti che hanno ricordato tantissimo quelli di Serra in Milan-Spezia (col fischietto allontanato dalla serie A per ben sette mesi), ma (per la stampa del nord) non di Ayroldi (questo arbitro pugliese deve essere uno dei prediletti della “scuderia D’Onofrio“) in Cremonese-Juventus. Qualche organo di stampa sa per caso se il direttore di gara abbia chiesto scusa alla Cremonese? O qualcuno sa se il signor Sozza da Milano dopo gli orrori di Milan-Fiorentina sia andato a parlare con la dirigenza del col club gigliato? Sembra proprio di no, visto che nel turno successivo si è goduto il big-match del Meazza tra Inter e Napoli arbitrando seguendo le indicazione di Handanovic e Barella. Segnali che preoccupano tantissimo e che fanno pensare a quanto le dimissioni di dirigenti arbitrali servono a poco fin quando si continua a sguazzare nei vuoti di potere. Caro lettore se tu ti trovassi ad arbitrare un match delle tre “potenze”, alla luce di questi episodi nel dubbio come ti comporteresti? Come dice il proverbio Meglio Ayroldi oggi o Sacchi domani…?

 

  • La testa di Lucio: la rosa del Napoli è ampia e profonda davvero in tutti i ruoli e alla guida c’è un “mostro” del campo come Spalletti, il cui carattere ben si sposa con la città. Personalmente mi è chiaro che sia stata fatta una preparazione per arrivare fortissimo fino in fondo e che il tecnico in questa fase voglia dare maggior minutaggio possibile ai titolari. Però proprio perchè manca lucidità un pò in tutti i reparti perchè non sfruttare un pochino prima anche i “titolari dei trenta minuti“? Ad esempio avrebbe meritato maggiore spazio Raspadori, così come Ndombelè e lo stesso Simeone può e deve diventare una soluzione da tenere in considerazione anche in caso di vantaggio. Resto un fan sfegatato del tecnico di Certaldo che è sempre amatissimo anche da chi gioca pochissimo, per cui le mie osservazioni vogliono essere solo da stimolo per avere tutto l’organico pronto nel momento del bisogno.

Articolo a cura di Marco Lepore

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