Tra i vincitori del Premio Acqui Edito e Inedito anche il direttore di pianetagenoa1893.net Marco Liguori

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I vincitori riceveranno i premi durante la cerimonia conclusiva della 4a edizione del Premio Acqui Edito & Inedito, che si svolgerà sabato 3 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Consiglio del Comune di Acqui Terme, piazza Levi 12.
La manifestazione è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo ente finanziatore del premio, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla CTE S.p.A., dall’Istituto Nazionale Tributaristi, dall’AMAG S.p.A., dalla BRC S.p.A., dal Gruppo Benzi Srl, e dalComune di Acqui Terme.
MOTIVAZIONE VOLUMI VINCITORI 2022 SEZIONE EDITO Sezione Graphic Novel “Yukio Mishima. Ultimo Samurai”
di Federico Goglio e Massimiliano Longo – Ferrogallico Edizioni (vincitore) “Yukio Mishima. L’ultimo samurai”, di Federico Goglio con alle chine Massimiliano Longo (Ed. Ferrogallico), è la biografia a fumetti del più famoso e controverso scrittore giapponese del XX secolo. Con un tratto che mostra l’ottima padronanza della scuola argentina e la lezione di Sergio Toppi e una sceneggiatura che ci conduce nei meandri della mente di Mishima, il lettore si immerge nella vicenda umana, artistica e politica di un uomo che non si è rassegnato alla fine del suo mondo, facendo della sua stessa vita un’opera d’arte con un finale tragico nel nome di un disperato amore per un Giappone che stava scomparendo. Il volume è arricchito da un saggio dello stesso sceneggiatore e dalla prefazione di Mario Vattani, diplomatico (attuale ambasciatore italiano a Singapore), musicista e scrittore, profondo conoscitore del Giappone.
SEZIONE INEDITO
Sezione Narrativa – Romanzo familiare Quattro soldi a battimuro di Alessandro Pepè Una vicenda vivace e un moderno affresco della Calabria, superando schemi banali, con un intreccio degno d’un geniale “giallo” che si sovrappone a rappresentazioni socio-economiche e familiari. Scrittura moderna vivace e agile. Sezione Tesi di Laurea / Saggio Storico
Caterina Costa, La nave dei misteri di Marco Liguori E’ una ricostruzione scrupolosa e originale d’un tragico episodio dell’ultima guerra mondiale, rimasto, come emerge dai fatti e dai documenti, ancora avvolto nel mistero. La motonave “Caterina Costa”, appartenente all’armatore “Giacomo Costa fu Andrea”, adibita al trasporto di rifornimenti con la Tunisia, il 28 marzo 1943, mentre è attraccata nel porto di Napoli viene distrutta da una esplosione improvvisa che provoca un gran numero di morti e di feriti oltre che disseminare carburante e proiettili nel porto e nella città. La ricostruzione non tralascia alcun particolare dai verbali alle testimonianze dei protagonisti. Seguono tutte le ricostruzioni successive che però non hanno mai portato a una identificazione di responsabilità e di precise motivazioni. E’ la storia d’un autentico “mistero” scritta con grande chiarezza e ricca di stimoli e di provocazioni.

Factory della Comunicazione

Giuseppe Elia Benza. Pensiero e azione di un repubblicano ligure di Alice De Matteo (menzione) Avvocato di Porto Maurizio, esponente d’una famiglia di facoltosi commercianti d’olio, Benza è stato un esponente del movimento democratico ligure, sia pure meno noto, ma oggetto di studio da parte di importanti e prestigiosi studiosi del Risorgimento. L’amicizia con Mazzini è stata fondamentale e feconda, anche se non c’è stata una visione politica omogenea, così come non c’è stata con Cavour. Benza è stato ed è rimasto un democratico più progressista nettamente di Cavour e però meno “rivoluzionario” di Mazzini, anche se il loro dialogo non si è mai arrestato. Il saggio che lo recupera alla nostra memoria mette in evidenza come sia stata numerosa e tutt’altro che trascurabile quella parte della borghesia risorgimentale democratica e moderata. La ricerca è dettagliata e rigorosa e apre un faro sul mondo ligure che si schierò per l’unità d’Italia. Sezione Romanzo Storico In mezzo ai girasoli e sotto le betulle di Corrado Palmarin Il testo presenta una elaborazione narrativa, descrittiva e realistica, ricavata dai documenti (lettere, rapporti, racconti, immagini) di Umberto Montini (1922-2003), un giovane soldato di leva che partecipa alla spedizione della spedizione italiana in Russia nel 1941-43. Il racconto si snoda dagli anni dell’adolescenza del protagonista, cresciuto nelle parole d’ordine del regime, che via via deve misurarsi con la realtà della guerra, con la tragedia dell’ARMIR e poi della prigionia, con l’instaurarsi di rapporti con i russi e gli altri prigionieri, con la vita dell’ospedale da campo. Affiorano temi politici e religiosi, ma il racconto disegna soprattutto un percorso di consapevolezza e di scoperta di umanità, che resta indelebile nella memoria del reduce e lo portano a ricercare quelle relazioni aldilà dei “muri” delle ideologie e dei confini. Così la ricerca e poi la
corrispondenza diviene sostegno alla memoria. Il linguaggio dell’autore restituisce l’immediatezza e l’essenzialità della documentazione utilizzata. Alex. Una storia di caporalato di Natale Pace (menzione) In “ALEX. Storia di caporalato” Natale Pace fonde la sua personale esperienza politico sindacale, ispirata dal magistero civile e letterario di Leonida Repaci, con l’urgenza di proporre all’attenzione, nella forma di romanzo, il perdurante dramma dello sfruttamento del lavoro: una piaga irrisolta nel Mezzogiorno (ove quello dei “migrati” si interseca con l’altro, arcaico, del sottoproletariato locale). La narrazione conduce dalla plaga di Lamezia Terme, non lontana dalla sua nativa Palmi, a Torino e
viceversa, con le tensioni e le contraddizioni dei due protagonisti “narranti”, ALEX, una focosa sindacalista e giornalista, e Luca, due volti e due voci di un’Italia ansiosa di riscatto.
La Redazione
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