F. De Luca (Il Mattino): Gattuso, i Rangers e il Napoli: quei brevi e intensi amori

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Rangers-Napoli, una sfida che accenderà i ricordi di Rino Gattuso, tornato in panchina da poche settimane nella Liga. Guida il Valencia, dodicesimo in classifica. Un progetto tecnico nato a Singapore, con il supporto di Jorge Mendes, il suo potente procuratore.

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Rangers Glasgow, la seconda importante tappa nella carriera e nella vita del ragazzo di Calabria, dopo l’apprendistato a Perugia. Nel 1997 una fuga dalla foresteria del club umbro alla Scozia, dopo la maxi-offerta di 500 milioni di lire a stagione. Al fianco del 19enne centrocampista un procuratore napoletano, Stanislao Grimaldi detto Vittorio.

La famiglia Gaucci presentò denunce ai carabinieri ed esposti alla Fifa per bloccare Gattuso, che invece riuscì a giocare nei Rangers per un anno e un po’, collezionando 51 presenze e 5 gol. E soprattutto a Glasgow il futuro Ringhio campione del mondo trovò l’amore, quello di Monica Romano, figlia di ristoratori di Torre del Greco che avevano aperto un locale in quella città. Tifoso acceso di Gattuso era l’attore Sean Connery, dirigente dei Rangers: non avrebbe voluto che si trasferisse nel 1998 alla Salernitana, appena promossa in serie A, ma la voglia d’Italia era forte, soprattutto dopo l’arrivo a Glasgow del tecnico olandese Dick Advocaat, che aveva arretrato Rino in difesa.

Un anno e mezzo è durato il percorso da allenatore a Napoli, intrapreso nel dicembre 2019, quando De Laurentiis gli affidò la panchina tolta ad Ancelotti, maestro di Gattuso (e, almeno fino a quel momento, suo amico). La prima stagione segnata dalla tempesta Covid e dalla conquista della Coppa Italia nella finale vinta ai rigori contro la Juve. Poi un campionato di sofferenza, anche fisica, a causa dei problemi alla vista. Le tensioni con De Laurentiis e la qualificazione Champions incredibilmente persa all’ultima giornata, con quel pareggio contro il Verona che per molti tifosi resta ancora un mistero.

Finito l’anno sabbatico, Gattuso è tornato in pista. Verso il Valencia lo ha spinto appunto Mendes, dopo aver scartato alcune proposte della serie A. Si è rimesso in gioco, sognando di potere quanto prima tornare a vivere l’emozione Champions da allenatore, grazie ai gol di Cavani. Sono quelle emozioni che ha provato sulla panchina del Napoli, sfidando due volte il Barcellona, prima e dopo la pandemia. Con quell’1-1 contro il blaugrana di Messi, a fine febbraio 2020, aveva fatto sognare i napoletani.

F De Luca (Il Mattino)

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