ESCLUSIVA – S. Bagni (ex calciatore): “A Napoli deve tornare un fattore che in passato ha spesso fatto la differenza”

L'ex centrocampista del Napoli degli anni '80 ai nostri microfoni

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Sabato 13 Agosto inizierà ufficialmente la stagione agonistica del campionato di serie A, ma il mercato è sempre nei pensieri di società e dei tifosi. A Napoli ad esempio si cercherà alacremente di completare la rosa e arrivare alla sfida di Verona nel migliore dei modi. Ilnapolionline.com ha intervistato l’ex centrocampista dei partenopei Salvatore Bagni.

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 Il Napoli ha messo nel mirino Giacomo Raspadori del Sassuolo. Tu che vivi in Romagna che giocatore sarebbe per Spalletti? “E’ un calciatore che tecnicamente mi piace molto. Il classe 2000 è un gran prospetto, ha ampi margini di crescita e può giocare sia alle spalle di Osimhen che come vice del nigeriano. Non credo che possa fare l’esterno, perché non ha le caratteristiche che chiede Spalletti in maniera specifica. Io credo che al di là del valore del ragazzo, è chiaro che non è facile sostituire i calciatori partenti, che hanno reso grande la squadra in questi anni. Dovessi fare una previsione, pur vedendo in questi giocatori interessanti e in prospettiva, se Spalletti centrasse la zona Champions avrebbe fatto un ottimo risultato. Quest’anno invece la vedevo come favorita, ma a sette turni dalla fine il traguardo del tricolore è svanito”.

Sempre per l’attacco Petagna è ad un passo dal Monza e arriverebbe Simeone. L’argentino che giocatore sarebbe per la manovra offensiva? “Nella rosa del Napoli Petagna aveva caratteristiche diverse rispetto agli altri attaccanti, perché con il fisico faceva salire la squadra e faceva da sponda per i compagni di reparto. Simeone invece è simile ad Osimhen, anche se i numeri in zona offensiva sono comunque dalla sua parte”.

Che ne pensi della Roma che dopo il primo anno Mourinho ha deciso di cambiare strategia di mercato? “Mourinho si sa che il primo anno è di rodaggio, dove deve conoscere al meglio la squadra e la piazza dove lavora. Quest’estate è stata costruita una compagine davvero forte, con elementi di esperienza e che al tempo stesso può ruotare con gli elementi della rosa. Ad esempio Pellegrini può ricoprire più ruoli dell’attacco. A centrocampo sono arrivati calciatori d’esperienza come Matici e Wijnaldum. Insomma secondo me ha i mezzi per arrivare tra le prime 4 e poi ha una piazza che è tornata ad essere un fattore determinante. A Napoli invece è l’esatto contrario e ti posso dire che quando noi avevamo momenti difficili avere il pubblico dalla tua parte è sempre importante e questo manca tanto alla squadra e all’ambiente in generale”.

Infine da ex calciatore cosa dicevi alla squadra quando andavate a giocare su campi come quello di Verona, dove debutterà lunedì il Napoli? “Il “Bentegodi” è da sempre uno stadio ostile e storicamente complicato. Ricordo l’esordio dell’84 dove perdemmo per 3-1 e ci fu il debutto di Maradona. Un’altra sfida la perdemmo per 3-0, ma fu ininfluente, perché vincemmo lo scudetto. Nell’88 nel testa a testa con il Milan pareggiammo 1-1 e non andò bene ai fini della classifica finale. E’ da sempre un avversario ostico e non sarà semplice per il Napoli ottenere il massimo. Ti dirò che le trasferte per gli azzurri all’inizio non saranno così semplici, ma dopo le prime 5 giornate farò il primo mini bilancio dell’inizio dei partenopei”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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