A. De Laurentiis: “Gravina? Non conosce i problemi dei club. De Magistris snobbò il mio progetto dello stadio”

Il presidente del Napoli tocca diversi temi nei 130 anni de "Il Mattino"

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Questo pomeriggio, in occasione dei 130 dalla nascita de “il Mattino”, è intervenuto, tra gli altri, anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ed ha toccato diversi tasti del mondo del calcio e non solo.  “Nei ruoli istituzionali ci sono persone che raramente hanno avuto a che vedere col mondo del calcio. Gravina ha fatto una corsa dalla D alla B per poi tornarsene in maniera fallimentare giù col Castel di Sandro. Ma questi signori in realtà non conoscono i problemi di una società, fanno finta ma in realtà non li possono immaginare o capire. Per loro è fondamentale mettersi una medaglia istituzionale per governare il più a lungo possibile. Abbiamo visto che fine hanno fatto Blatter e Platini: il problema secondo me è la posizione dominante della UEFA che condiziona il movimento e ne impedisce la crescita. I politici italiani, negli ultimi anni, hanno combinato solo disastri nello sport: ultimamente abbiamo la Vezzali, che da brava schermitrice sa tirare di fioretto anche in un ambiente dove non era edotta e ci sta dando una mano. Oggi abbiamo Casini alla presidenza della Lega per fortuna, ha lavorato ai margini del mondo calcistico ma è una persona capace di capire dove serve intervenire anche dal punto legislativo. L’Europa si mette la medaglia, fa un torneo, la Champions ha una sua importanza, l’Europa League molto ma molto meno e consuma molte energie, la Conference League è inesistente. Perché fa tutti questi tornei? Perché come votazione ogni nazione vale un voto, quindi più accontento tutti e più sono rieleggibile. Noi siamo i pulcinella di questi signori. Il calcio inglese è il numero uno nel mondo perché ha fatto di industria e impresa la sua filosofia, se invece in maniera comunista e populista si voleva accontentare tutti…è chiaro che hanno combinato un disastro durato tanti anni danto ad Infront e vari agenti la possibilità di vendere quello che noi facevamo a loro uso e consumo e per i loro comodi e per i loro interessi. Ora queste persone non ci sono più ma c’è rischio di continuare a lungo con questa tiritera se non cambiamo rotta. Il nostro referente è il tifoso che si divide in due tipologie: quello che viene allo stadio e quello che ci guarda in tv o su ipad o sul cellulare. Sono due tipologie di tifoso diverse. Gli stadi inglesi sono pieni da quando gli hooligans sono stati messi fuori da stadio e dai pub, devono stare a casa altrimenti li arrestano. Se uno si alza dallo stadio uno viene richiamato o cacciato e per un anno non entri più. Da noi avete visto tutto quello che è successo a La Spezia. Quando ti rendi conto che il ministero degli interni per controllare il territorio italiano quando c’era l’Isis deve fare accordo con mafia, ndrangheta e camorra perché gli mancano uomini per fare intelligence, questo è un grosso problema… Nel 2014 ho fatto una fatica gigantesca per far cambiare la legge per dare il Daspo a chi aveva commesso omicidi, furti, mano armata, spaccio di droga nei precedenti cinque anni. Erano soltanto colpibili i reati da stadio, e questo faceva ridere. Questi signori si sono arricchiti fuori dall’Italia, le quarte generazioni hanno studiato nelle migliori università del mondo, ma allora liberiamocene in Italia, diamoci una dignità vera. Abbiamo ancora molto da recuperare, questo è un paese che può fatturare tantissimo attraverso turismo e bellezza”.

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Capitolo stadi: “Se io non ho una certezza di chi frequenterebbe il mio stadio, perché devo investire 200-300 milioni nella costruzione di una struttura che sia capace di vivere sette giorni su sette? E torniamo al solito discorso: Gravina in tre anni e mezzo non ha fatto nulla, non ci possiamo aspettare da lui che faccia cose. Perché il governo non adotta la legge di madame Thatcher? Per il San Paolo servono 100 milioni? Ecco 100 milioni. Io sono stato al gioco. Poi il signor Rocco Crimi, tesoriere di Berlusconi, scrisse la legge per gli stadi, poi il governo cambiò e a un certo punto ci siamo ritrovati col sindaco attuale di Firenze che prese in mano questa legge rendendola inattuabile. Una volta presentai un progetto con lo stesso architetto dello Stadium di Torino che vanta 39mila posti. Io ne pensai uno da 40mila posti, stesso architetto. De Magistris, populista preciso, prese il mio progetto da 70 milioni di euro, manco lo prese in esame, lui ne voleva uno da 55mila posti, nonostante le mie indagini e ricerche che avevano portato un contesto di media frequenza di circa 33mila presenze allo stadio. Con questo governo è difficile fare dei ragionamenti. Nel 2004 con 37 milioni miei presi un pezzo di carta, tornai da Los Angeles e il Napoli non esisteva, Galliani mi prestò un calciatore, comprammo le magliette dal tabaccaio, facemmo la squadra con tre settimane di ritardo, ci allenammo sui campi dell’Ariston di Paestum. Io di calcio non sapevo nulla, venivo dal cinema e a scuola giocavo a basket. Papà mi portava da piccolo a vedere il Napoli, c’erano tanto colore allo stadio. In me, bambino, il Napoli veniva presentato come fatto rappresentativo, ma io non sapevo giocare a calcio. Chi non sapeva giocare faceva l’arbitro, ecco perché gli arbitri non hanno personalità! Io non farei mai l’arbitro”.

I giovani: “Perché i ragazzi da 8 a 18 anni stanno abbandonando la visione del calcio? Perché chi comanda è vecchio e non li conosce. Chi fa il capo di questo o di quell’altro non ha il tempo di frequentare i propri figli. Per me è facilissimo, perché essendo produttore di prodotti audiovisivi è un costante studio. Bisogna capire che questa partita di calcio è diventata per i ragazzini, che sento parlare, una rottura di palle che non finisce mai. Si parla tanto del calcio femminile e chi ce li ha i soldi per farlo? La Formula 3 compete con la Formula 1? No, sono i piloti che partendo dal karting arrivano a competere. C’è un mondo da cambiare a cominciare dalle partite tipo facendo tanti cambi. Che abbiamo a fare 30 giocatori se poi non giocano? Poi si dice: De Laurentiis ha giocato gente sbagliata o quello ha fatto solo quattro partite o l’allenatore fa figli e figliastri. No, sono sbagliate le regole. Bisogna svecchiare tutto a partire dai vertici. In tv io cambio canale, sono tutti vecchi, ci fosse uno di 18 anni che parla della partita… sai che bellezza. Invece no”.

La Redazione

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