ESCLUSIVA – C. Onofri (ex allenatore): “Mondonico e Simoni? Signori d’altri tempi. Sabato duelli interessanti in Torino-Napoli”
Il campionato di serie A volge al termine e ancora diversi verdetti sono ancora da scrivere. Gli unici sono per la Champions con Napoli e Juventus certe di parteciparvi per la prossima stagione. Sabato per gli azzurri la sfida sul campo del Torino di Juric, partita che si preannuncia interessante. Ilnapolionline.com ha intervistato l’ex allenatore del Genoa e giocatore dei granata Claudio Onofri.
Quest’anno sulla panchina del Torino c’è Ivan Juric ex Genoa. Tu che lo conosci bene c’è differenza quando era in campo ed ora come allenatore? “Ti devo dire la verità, per la grinta e la voglia di non mollare, non è cambiato assolutamente. Juric da sempre è un lottatore, difficilmente è uno che si arrende e come calciatore e allenatore, lo si nota. Ovviamente c’è il carattere che non sempre è apprezzato, come si vede in alcune interviste, ma per il resto sta facendo un ottimo lavoro e come primo anno al Torino si sta ben comportando. Aggiungo che per una piazza come quella granata, il suo atteggiamento è apprezzato per lo spirito di non mollare mai”.
Secondo te perché al Genoa Juric non ha fatto bene come con Verona ed ora Torino? “Juric sulla panchina del Genoa era alle prime armi, non era semplice far bene, senza contare che la squadra non era forte come nelle piazze da te citate. Io credo che come spesso si dice in questi casi, bisogna dare il tempo agli allenatori di integrarsi e fare il massimo”.
Torino-Napoli sarebbe stata la partita di due grandi ex Mondonico e Gigi Simoni. Ci parleresti di entrambi? “Erano due persone splendide e ancora oggi mancano al mondo del calcio, per signorilità e classe al tempo stesso. Mister Mondonico mi lega un episodio davvero curioso. Io ero in macchina con lui e ad un certo punto decise di mettere una canzone che era molto moderna. Questo per dire quant’era avanti come gusti e visione al tempo stesso. Come allenatore era eccezionale, aveva la semplicità una delle tante qualità e creava il gruppo come una famiglia. Gigi Simoni? Era una sorta di secondo padre per me, ci sarebbero tanti aneddoti che mi legano a lui. Ti posso dire che grazie al suo saper fare, ho appreso tante cose importanti e poi sono diventato allenatore, apprendendole con il tempo. Io che sono stato al Torino, ancora oggi sono ricordati per i loro pregi e credo che persone del genere mancano davvero tanto al nostro mondo”.
Ti vorrei chiedere di Luciano Spalletti. A Napoli sono divisi sul suo operato. Secondo te è stato un primo anno positivo oppure si poteva far di più? “Nel calcio, come nella vita in generale, si può sempre fare di più, perché questo è un fatto logico. Detto questo, io credo che il primo anno di Spalletti a Napoli, lo reputo positivo. Ha raggiunto il traguardo della Champions, in grande scioltezza e per lunghi tratti ha mostrato con la sua squadra un calcio davvero piacevole. Certo si era aperto uno spiraglio per la lotta scudetto e le gare non sono andate come lui e i giocatori speravano. Ma nel complesso il voto al mister e al Napoli per me è più che positivo”.
Infine sabato si giocherà Torino-Napoli. Si preannunciano duelli interessanti: Bremer-Osimhen e Koulibaly-Belotti. “Sono assolutamente d’accordo con te sui duelli singoli da te citati. Bremer è il calciatore che più è migliorato nel nostro campionato ed ha sempre giocato alla pari contro i grandi attaccanti. Sabato contro Osimhen sarà una sfida tutta da vedere e certamente sarà il duello più stuzzicante. Koulibaly? Ti svelo che quando ero al Genoa, nel periodo di Gasperini, lo segnalai al club, quando era in Belgio, il Napoli però fu più rapido a prenderlo. Se non mi sbaglio intorno ai 6 milioni. In un primo momento sembrava che non fosse pronto per il nostro campionato, ma con il tempo ho avuto ragione. Stesso discorso vale per Lozano, lo conosco quando giocava in Messico del Pachuca e con la maglia azzurra, con continuità riesce sempre ad esprimersi al meglio. Kvaratskeila? E’ un classe 2001 davvero molto forte, se ne parla un gran bene. Ha forza fisica, esplosività e salta molto bene l’uomo. Credo che il d.s. Giuntoli, uno dei migliori dirigenti nel suo ruolo, ha come sempre fatto centro ed ha piazzato un grande acquisto per la prossima stagione”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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