Cds – “Se Napoli «contesta» la Champions League, dev’esserci (almeno) un problema”

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Mai come stavolta, dentro al venticello, val la pena di infilarci uno sguardo fisso, senza perdersi sulla superficie e lasciare che un segnale diventi semplicemente un mal di pancia. Se un terzo posto, che altrimenti e altrove saprebbe di conquista, fa ribollire il sangue e trascina (anche) al di fuori della realtà, dev’essere arrivato il momento, a diciotto anni dall’insediamento, di interrogarsi, di chiedersi dove sia l’errore – e se ce n’è uno solo – se è stata sbagliata una comunicazione di fondo, se va rivisto un linguaggio, rendendolo ancora più chiaro. Se dentro una stagione che dovrebbe aver cicatrizzato la ferita del biennio alle spalle – un settimo e un quinto posto, «addolciti» da una Coppa Italia e però «impoverito» dai cento milioni (circa) smarriti d’una Champions divenuto un tormento – ci finisce il veleno per aver sprecato uno scudetto, un presidente deve trarne conseguenze, avviare una riflessione con se stesso, porsi delle domande e comunque darsi delle risposte. Perché il calcio è un sentimento talvolta irrazionale, a tratti surreale, ma rappresenta un’emozione collettiva. A. Giordano (CdS)

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