Spalletti: “Mertens è l’attaccante del 4-2-3-0, Insigne e Fabian ci saranno”

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Due ko consecutivi contro l’Inter in campionato e lo Spartak Mosca in Europa League. Ora la Lazio al Maradona. Spalletti rilancia. «Questa è una rosa di un certo livello, è già successo nelle prime partite di non avere Mertens e di dover schierare sempre gli stessi a centrocampo e abbiamo ottenuto quello che volevamo. Non dobbiamo innervosirci o avere cose da ribaltare e pensare solo a essere superiori a quello proposto la volta precedente. Se a Mosca prendiamo una situazione dopo 30 secondi il primo che deve fare un esame su come ha lavorato sono io».
Giornata emozionante con la statua per Diego, qual è il suo ricordo di Maradona? «È stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo le difficoltà che ci creò in campo. La sua grandezza è come faceva sentire gli altri e quanto li faceva diventare grandi».
Che peso specifico ha la partita con la Lazio? «Assume un peso diverso perché veniamo da 2-3 risultati che non sono stati quelli che avremmo voluto e perché davanti abbiamo una squadra del nostro livello e fa parte di quelle 7 proprietà del condominio: dobbiamo lavorare senza lasciarci ribaltare da un risultato perché dentro una partita ci sono gli episodi».
Come commenta il tweet dello Spartak Mosca nei suoi confronti per la mancata stretta di mano?
«In Russia ci sono stato: ci sono società serie che sanno stare nel calcio europeo e poi c’è lo Spartak che può fare quello che gli pare ed è diverso dalle altre».
Come stanno Insigne e Fabian Ruiz? «Sono tutti e due a disposizione: hanno svolto tutto l’allenamento con grande intensità e sono pronti per entrare in campo come titolari».
Quanto è importante per lei poter proporre soluzioni diverse? «Secondo me saper fare qualcosa di differente anche durante la partita può essere una soluzione in più. La linea è sottile tra proporre qualcosa di diverso e trasmettere confusione alla squadra. Ma il mio sguardo va sempre al di là: se guardiamo le squadre forti europee sanno adattarsi e ci mettono tante cose nelle partite, iniziando in un modo e poi cambiando qualcosa».
Sarri che avversario è? «Sarri è un avversario difficile: qui, come da altre parti, hanno visto come è bravo ad organizzare il gioco di squadra, a mantenere la formazione corta con una ragnatela di passaggi stretti e la percezione di dove poter andare a far male. Stanno anche bene per quello che hanno fatto vedere in settimana: sarà una partita di quelle vere, di livello».
Senza Osimhen cosa cambia in attacco? «Osimhen è un calciatore unico perché ha un po’ tutte le qualità ed è difficile trovarne un altro con le sue caratteristiche. Mertens se gli capita la palla dentro l’area la mette dentro, anche se non ha lo strappo di 70 metri: è uno di quelli che sa fare il ruolo del 4-2-3-0, cioè l’attaccante che c’è e non c’è, che vedi e poi non lo trovi. Speriamo che funzioni bene contro l’allenatore che gli ha insegnato questo ruolo. Petagna ha caratteristiche diverse, in avanti siamo assortiti bene».
Quanto è importante ritrovare la solidità difensiva? «Anche questo fa parte di quelle qualità da migliorare: la cosa fondamentale è di avere una linea corta con il resto della squadra e di non lasciare spazio con quella di centrocampo».
Quanto saranno importanti più gol degli altri attaccanti ora che manca Osimhen? «Come gol totali direi che qualcuno l’abbiamo fatto… Nello specifico dei movimenti nella trequarti è vero che dobbiamo migliorare qualcosa».

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R. Ventre (Il Mattino)

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