Aaron Akrapovic, capitano del Napoli United: “La nostra squadra attira odio e razzismo”

"Ci vuole rispetto dell'uomo e della persona"

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Aaron Akrapovic, capitano del Napoli United, colpito da un pugno durante la gara contro il Napoli Nord da Carmine Sinigaglia jr:

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“Sto un po’ meglio, si è sgonfiata la parte un po’ più gonfia e domani farò l’operazione. Ho subito una frattura multipla e scomposta per il pugno ricevuto da Sinigaglia. Non ho paura di raccontare quello che è successo: stavamo subendo entrate in ritardo, ho pensato di ricevere un fallo mentre scaricavo la palla. È successo già una prima e poi una seconda volta, prima del pugno. Chi mi ha dato il pugno non ha chiesto scusa. Anzi hanno preso la palla e stavano andando a fare gol. Erano totalmente fuori di testa. Su Facebook hanno fatto un comunicato dove quasi sembrava colpa mia. Mio padre è bosniaco, ho vissuto sempre in Italia. La nostra squadra attira odio e razzismo. È stato insultato un nostro compagno argentino, dicendogli di tornarsene al suo paese. I loro dirigenti ci hanno detto “Non fate i froci”. Non bisogna essere buoni in campo, nessuno nega l’agonismo, ma ci vuole rispetto dell’uomo e della persona. Il nostro mister Maradona jr ci ripete sempre questo concetto. Salterò la prossima gara con l’Ercolanese, giocherò con una maschera speciale”.

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