Insigne, mister 400, corre ad abbracciare il mister della “prima”

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Ieri sera la “prorompenza” di Osimhen è rimasta negli occhi di tutti. Ma il Napoli di Luciano Spalletti non è solo Osimhen. L’allenatore vuole una squadra che giochi da squadra. Con qualche solista, certo, ma soprattutto con un grande gruppo. Ed un capitano. Insigne tocca quota 400 con la maglia azzurra e va ad abbracciare chi gliel’ha fatta indossare la prima volta, Walter Mazzarri. Nella serata magica di Insigne c’è anche uno strano e insolito omaggio. Si tratta di un errore tecnico, ma è bellissimo. Al momento della lettura delle formazioni, quando viene invocato il nome di Lorenzo, sui maxischermi del Maradona non compare il canonico numero 24, bensì il magico 10. «La 10 non si tocca», puntualizza subito Insigne. «È stata la maglia di una leggenda che ha portato noi napoletani sul tetto del mondo: è giusto che rimanga nel cassetto». Ma le giocate di Lorenzo sono da fuoriclasse anche se sulle spalle c’è il 24. Freddissimo dal dischetto per il raddoppio su rigore procurato dal solito devastante Osimhen che si induce Godin al fallo in area. «Questo era il modo migliore per festeggiare le 400 presenze. Ma da capitano ricordo che bisogna rimanere concentrati e con i piedi per terra perché la strada è ancora tutta in salita». 

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Il Mattino

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