A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Genoa-Napoli

Approfondimento su Genoa-Napoli

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Genoa-Napoli: neanche il tempo di iniziare, che la Serie A si fermerà per consentire di disputare le gare di qualificazione ai prossimi Mondiali in Qatar.

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Secondo appuntamento stagionale di approfondimento delle gare di campionato del Napoli, ieri pomeriggio impegnato in trasferta sul campo del Genoa di mister Davide Ballardini. Il risultato alla fine sorride ai partenopei che si sono imposti per 2-1, grazie alla rete a cinque minuti dal termine di Petagna. Ecco i principali spunti del match:

  • La zolla giusta: gli allenatori determinano spesso le fortune o le sfortune di alcuni giocatori, anche in casa azzurra avremmo importanti esempi da raccontare (su tutti Cavani a Mertens trasformati rispettivamente da Mazzarri e Sarri in prime punte). Ma la rinascita di Lobotka è legata sicuramente dalla fiducia concessa da Spalletti sin dal primo giorno di ritiro. Tirato a lucido fisicamente con l’inizio della nuova stagione, è apparso sicuramente più “quadrato” ieri contro il Genoa rispetto al Venezia. Pochi palloni sprecati dal 68 slovacco che ha corso fino all’ultimo minuto, riducendo quei “buchi” nella zona nevralgica del campo. E’ ancora presto per emettere un giudizio definitivo, ma per ora ci sono segnali confortanti.

 

  • I post rimossi: da sempre Napoli divide i suoi protagonisti in “buoni” e “cattivi” senza mezze misure e da almeno due stagioni c’è un nome fisso sulla lavagna dei non simpatici, ovvero Fabian Ruiz. Non è bastato un finale di stagione straordinario della mezzala spagnola nello scorso campionato per attirare simpatie, e allora spesso sui social si scatena la caccia all’uomo. Tantissimi commenti negativi su di lui, senza alcuna attenuante (assenza nella prima parte di ritiro, fisico strutturato che richiede più tempo a carburare). Sino alle 19:10 quando con la sua conclusione da fuori area ha realizzato la rete del temporaneo vantaggio. Un fugace momento di pace in attesa delle prossime critiche..

 

  • I due Mario: il terzino sinistro portoghese potrebbe essere citato dalla Treccani come classico esempio di “croce e delizia“. Infatti ieri in pochi minuti ha tirato fuori tutto il suo repertorio: prima l’assist al bacio per Petagna all’84’ e qualche minuto dopo ammonizione per proteste che, visto il comportamento reiterato, gli hanno fatto rischiare l’espulsione e la sua assenza nella sfida contro la Juventus. Lo ripeto da anni, quello di Rui non è un problema tecnico, ma di testa. Un professore direbbe E’ bravo ma non si applica sempre..

 

  • I pochi ma buoni: chi ricorda le parole di Sarri quando parlò di undici facce di c... Ecco questa squadra ha un undici titolare di altissimo livello e qualche (pochissimi) ricambio all’altezza. Ieri, ad esempio, la partita l’hanno cambiata Ounas Petagna, calciatori che non sono stati ancora ufficialmente tolti dal mercato dalla società. Il rischio di perdere almeno uno dei due, oltre Gaetano, andando a ridurre ulteriormente le scelte dell’allenatore, è concreto. Senza dimenticare che va onorata l’Europa League (con trasferte insidiosissime e lontane in settimana) e che tra squalifiche, infortuni e giri di tamponi si rischia di fare la fine dello scorso gennaio/febbraio. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire..

 

  • Il marchio di fabbrica: era dai tempi di mister Mazzarri che il Napoli non faceva finali di partita tutto cuore, riuscendo a proiettarsi con continuità nella metà campo degli avversari e palesando una voglia di vincerla sino all’ultimo secondo. Questo è il vero marchio di fabbrica di Luciano Spalletti, che in passato alla guida di Roma Inter ha vinto o ribaltato tantissimi match in volata. Personalmente a me è piaciuta anche la sua personalità dinanzi ai media nello zittire una corrente (dai mari del Nord..) che iniziava a mettere in discussione la revisione del Var.

 

Articolo a cura di Marco Lepore

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