Insigne sa rinunciare alle magie: come un terzino normale

0

Factory della Comunicazione

Lorenzo Insigne sa di aver deluso contro l’Austria. Così come sa di dover ignorare le critiche: il talento più è grande più suscita aspettative. Nei quarti, Mancini si affiderà ancora a Lorenzo perché Insigne, a trent’anni, non si è mai gettato via. E non si è mai gettato a terra. Alla faccia di chi fa le smorfie vedendolo soffrire senza fare magie. Come un terzino normale. La sua prova da attaccante è un flop, da qui non si sfugge. Ma non meno degli altri scesi in campo dal primo minuto. Dunque, nessun capro espiatorio. Ha funzionato, con puntualità per i tempi regolamentari, la gabbia creata da quasi omonimi Laimer e Lainer, mentre Schagler spezzava le poche linee precise di passaggio trovate. Nei quarti di finale servirà, quindi, una rapidità nel possesso ben diversa per tornare a vedere un Insigne maggiormente incidente nell’arco del gioco. Il capitano del Napoli sa di essere nel momento chiave della sua carriera in Nazionale: questo Europeo e poi il Mondiale in Qatar, tra poco più di un anno. Lui ci crede a questo gruppo e a se stesso. Si è preso sulle spalle ogni cosa, anche le critiche non lo spaventano. Non gli fanno nulla al Napoli, non gli fanno nulla qui. 
Il Mattino
Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.