JUVE/INTER non finisce mai. “Sparito anche un video”

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I casi da protocollo Var archiviati per Inter-Juventus del 28 aprile del 2018 sono stati nove: dalla posizione regolare di Douglas Costa sul gol del vantaggio bianconero (non è fuorigioco) a un presunto fallo in area sul gol del 2-2 di Icardi (regolare). E ogni volte, per ogni singolo episodio, i file clippati e conservati sono cinque, ovvero ci sono cinque diversi, per così dire, punti di vista. Per tutti i nove casi, tranne uno: quello dell’episodio che cancella il giallo a Vecino per l’intervento su Mandzukic e lo tramuta in rosso diretto. E per le Iene, che questa sera tornano alla carica, è un piccolo mistero. Perché a mancare è il video della sala Var (che nel linguaggio tecnico si chiama Van Cam, ovvero la camera che riprende la stanza). Manca del tutto, tra i file consegnati agli investigatori questa ripresa. Contrariamente alle altre situazioni che sono state archiviate regolarmente. Ma non solo: perché le Iene parlano di un fatto per lo meno anomalo ovvero che la voce di Orsato (l’arbitro di quella gara) che si sente bene in tutti gli altri otto episodi archiviati, nel rosso a Vecino va e viene. Valeri dice: «Dani so Paolo, Daniele, parla con me allora. L’immagine non è bella, lui quando passa il pallone lo prende dritto, l’intervento non è bellissimo». A quel punto Orsato va a rivedere al Var. E solo lì l’arbitro veneto si può ascoltare mentre dice: «Caz… È rosso questo… Paolo». «Anche secondo me» risponde Valeri. E quindi il giallo diventa rosso, come previsto da protocollo Var. 

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I DUBBI DELLE IENE

 

Insomma, non ci sono solamente i 35 secondi di immagini senza sonore del contatto Pjanic-Rafinha (la mancata seconda ammonizione per lo juventino). Ma per l’episodio del rosso a Vecino, nel servizio c’è un altro aspetto per cui vengono sollevati dubbi da parte del programma tv e riguarda la Main, ovvero la camera che riprende il campo di continuo senza replay o interventi della regia che la interrompono. Ecco, secondo le Iene, il file durerebbe meno (trenta secondi, per l’esattezza) degli altri file presenti nella cartella relativi stesso episodio. Mentre in tutti gli altri otto episodi archiviati tutte le camere presenti in cartella (compresa la Main) hanno sempre la stessa durata (5’30). Insomma, scavando tra i documenti e i file che la squadra mobile di Bologna ha sequestrato dalla procura federale della Figc (ricordiamo: è stata le denuncia per diffamazione fatta al programma di Italia Uno da parte di Rizzoli, Orsato e Valeri a dare il via alle indagini della procura della Repubblica del capoluogo emiliano e alla conseguenti acquisizioni di tutti questi video del Var), secondo le Iene sono emerse altre anomalie. Ovviamente, come vedrete nel servizio in onda oggi, Rizzoli e Valeri decidono di non rispondere, proprio perché c’è una indagine in corso. 


LA VICENDA

 

L’inchiesta è tutta in evoluzione. E magari farà luce su quello che si sono detti in quei 35 secondi in sala Var Orsato e Valeri. E spiegherà anche questo ulteriore interrogativo, per l’episodio Vecino. La vicenda di Inter-Juventus, sollevata il 3 maggio di un anno fa da una intervista del Mattino a Giuseppe Pecoraro, è nuovamente esplosa dopo che le Iene, una settimana fa, hanno mostrato il video della sala Var ma senza audio nei 35 secondi successivi l’intervento di Pjanic. Secondo due esperti nella lettura delle labbra, in quei momenti nella sala Var si discute proprio dell’intervento («Ho controllato adesso, il contrasto c’è», direbbe Valeri). Eppure per le Iene, che hanno tra le mani i verbali delle dichiarazione rese a Bologna, gli arbitri avrebbero dichiarato che le comunicazioni in corso erano solo finalizzate a evitare uno scambio di persone del giocatore da ammonire. Nel servizio in onda stasera Valeri viene raggiunto dal barbiere mentre Rizzoli cammina in strada. Così come anche alla richiesta del Mattino, hanno risposto che l’indagine è nelle mani della procura. Parleranno quando tutto sarà chiuso.  P. Taormina (Il Mattino)

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