A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Spezia-Napoli

Approfondimento su Spezia-Napoli

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Spezia-Napoli: tre soli turni alla fine del campionato di Serie A e martedì i partenopei scenderanno di nuovo in campo contro l’Udinese in casa.

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Si è aperta alle ore 15  di ieri col primo anticipo la 35° giornata del campionato di serie A, con la sfida Spezia-Napoli. I partenopei volevano riscattare il clamoroso tonfo casalingo dello scorso 6 gennaio che aprì ufficialmente la crisi di rapporti tra Gattuso e la proprietà. Invece stavolta non c’è stata partita col Napoli che ha avuto la meglio grazie a un 4-1 nettissimo. Ecco i principali spunti del match:

  • L’esiliato: è un mondo “strano” quello arbitrale, visto che Rizzoli (prossimo al siluro?) e Nicchi (silurato) si sono dimenticati di mandare negli ultimi tre anni ad arbitrare le sfide del Napoli il signor Irrati, senza che quest’ultimo avesse avuto particolari problemi. Anzi diverse goleade e una media punti altissima col direttore di gara toscano che, però, deve aver pagato il non aver svantaggiato la società campana in quegli anni, mentre Mazzoleni (scommettiamo verrà designato al VAR nella sfida di Firenze?) tocca quota dodici solo in questa stagione. Peccato perchè, ne sono certo, ieri deve aver passato davvero un brutto sabato..

 

  • La carezza polacca: non vogliamo essere blasfemi e ricordare le parole di Papa Wojtyla, ma la settima rete stagionale di Zielinski è un vero e proprio “soffio dolce” al pallone. Un morbido tocco che sblocca un match che, alla vigilia era pronosticato come molto insidioso contro un avversario in grado di fare davvero molto male ad avversari del calibro di Milan Inter. Il polacco sembra davvero molto stanco e affaticato in questo finale, ma finchè avrà energie dovrà aiutare tantissimo i compagni col suo talento.

 

  • Il blackout non autorizzato: oggi i punti sono pesantissimi e il Napoli ha un margine d’errore pari a zero nelle prossime tre partite (maledetto gol subito al 94′ domenica scorsa!) se vuole coronare il proprio sogno Champions. Anche ieri durante Spezia-Napoli, i partenopei a inizio ripresa hanno impattato malissimo il match, pensando di avere i tre punti in cassaforte. Se alla fine non si è pagato alcun dazio, crediamo che contro Udinese-Fiorentina-Hellas Verona, visto il livello qualitativo di queste squadre, rilassarsi o non rimanere concentrati tutti i 95 minuti può fare davvero molto male. Toccherà al tecnico calabrese tenere altissima la tensione e tutti mentalizzati sino a martedì sull’Udinese.

 

  • Il gigante: ho ripetuto più volte nelle ultime settimane che Osimhen è un calciatore che potrà diventare sempre più devastante in futuro (per chi ha poca memoria leggere la rubrica dopo Parma-Napoli alla 1° giornata). Eppure si è scoperta che quella partenopea è una piazza con sei milioni di conoscitori del campionato francese, per cui moltissimi sapevano già quanto fosse scarso il centravanti nigeriano. Dieci reti in tredici partite da titolare (senza rigori), sette nel girone di ritorno e un assist al bacio  ieri per Lozano (a proposito bentornato Chuky) alla prima stagione dopo un infortunio terribile e il Covid, sono fatti. Quelle dei detrattori invece sono solo parole…

 

  • Il cielo strisciato: non basta il continuo “gufare” da parte di opinionisti e giornalisti delle televisioni a pagamento, o la presenza di un mondo arbitrale per nulla amico (a proposito non si hanno più notizie di Chiffi dopo le offese di Paratici), il Napoli anche quando vince ha sempre motivi per gioire un pochino in meno. Prima l’infortunio di Koulibaly in settimana, poi la positività al Covid per Maksimovic, e ora la forte preoccupazione per la caviglia di Mertens. Un infortunio, l’ennesimo in stagione, che va a ridurre il numero di rotazioni per mister Gattuso in questo concitatissimo finale di campionato. Speriamo che il “folletto belga” riesca a riprendersi rapidamente, ma servirebbe anche un attimo di tregua da parte della malasorte nei confronti degli azzurri.

Articolo a cura di Marco Lepore

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