A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Fiorentina

Approfondimento sulla gara Napoli-Fiorentina

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Napoli-Fiorentina: dopo la sfida di campionato del “Maradona” mercoledì sarà finalmente in palio il primo trofeo stagionale con la Supercoppa italiana.

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In un un orario insolito, ma ormai non troppo, ovvero le 12:30 ieri si sono affrontate Napoli Fiorentina, con in palio punti pesantissimi per entrambe. A portare a casa il risultato sono gli azzurri con un “tennistico” 6-0 che però non cancella ancora del tutto le delusioni delle ultime settimane.

Ecco i principali spunti del match:

  • Uno slalom alle critiche: nelle ultime settimane avevo chiesto il sostegno di Insigne al gruppo perchè con le sue qualità può e deve tenere in piedi la baracca nei momenti di difficoltà. Non mi sono mai ascritto al partito di chi lo offendeva senza ritegno a prescindere perchè la sua “napoletanità” dà fastidio soprattutto a chi nella vita non ce l’ha fatta e allora preferisce usare le parole. Lorenzo sa di aver toppato due-tre partite che avrebbero fatto volare il Napoli in classifica, ma ieri ha contribuito alla realizzazione del gol più bello del campionato (quello di Lozano), anche se il “vento mediatico del Nord” (quello si che fa male) proverà a sminuirlo per esaltare prodezze a tinte “strisciate”. Aspettiamo il “centesimo” tra quarantott’ore.

 

  • La mano de “Dios”: il minuto 27′ rappresenta lo “sliding doors” della partita, quando Ribery (mi chiedo spesso se questo ragazzo fosse arrivato in gioventù che spettacolo sarebbe stato il campionato italiano) anticipa Manolas e prova a trafiggere Ospina. Una parata rasoterra alla sua destra da “gatto” quella dell’estremo difensore colombiano che vale il prezzo del biglietto (oggi virtuale del match) e ancora una volta la spiegazione sul perchè mercoledì in Supercoppa il titolare sarà ancora lui.

 

  • Il Q.I. fuori dalla norma: per gli amanti di Mai dire gol ricordare il divertentissimo personaggio “Medioman” non sarà uno sforzo troppo complesso. In questa squadra ieri si sono distinti due giocatori che tecnicamente non sono fenomeni, ma hanno un’intelligenza tattica fuori dal comune al servizio dei propri compagni anche più bravi. Demme Petagna, con tutti i loro limiti, stanno dimostrando di essere davvero preziosi alla causa partenopea perchè fanno spesso la cosa più intelligente per il bene del Napoli. Il tedesco-napoletano anche se ha commesso una grave disattenzione non da lui all’inizio sembra essere un Newton moderno, in grado di capire in anticipo dove cadrà il pallone rispetto agli altri ventuno in campo e comunque continua a garantire anche inaspettatamente un certo numero di gol (in relazione al numero di minuti giocati il migliore). Il bomber ex Milan è autore di due sponde davvero preziose, in particolare nell’azione del raddoppio qualunque attaccante avrebbe provato la conclusione, lui invece piuttosto che sparacchiare una palla in curva è stato fenomenale nell’alzare la testa e cercare il compagno (proprio Demme) al centro.

 

  • L’album dei ricordi: 17 gennaio ore 14:10, una data che per molti sarà passata sotto traccia ma che sicuramente resterà impressa nella memoria di un ragazzo, ovvero Antonio Cioffi. Attaccante esterno napoletano e cresciuto nel settore giovanile del club, subentra al posto del suo capitano più grande e fa il suo esordio in Serie A per giocare qualche scampolo di partita. In bocca al lupo per un giovane classe 2002 che, al netto della pandemia che ha massacrato il calcio giovanile negli ultimi dodici mesi, aveva fatto parlare di sè nelle formazioni Under partenopee. Al netto della grandissima soddisfazione non carichiamo di troppe responsabilità un ragazzo che deve ancora dimostrare (non per colpa sua) di saper fare la differenza anche con la Primavera, ma guardiamo la sua crescita con l’affetto che si deve a un figlio della sua terra.

 

  • La seconda possibilità da non sciupare: Gattuso aveva conquistato tutti anche quando i risultati tardavano ad arrivare per il suo essere “uomo vero” che ha sempre avuto il coraggio delle sue azioni, prendendosi le sue responsabilità. Il suo Napoli, tra alti e bassi, aveva vinto (una Coppa Italia) e convinto il sottoscritto, ma a un certo punto è sembrata mancare l’evoluzione tattica per controbattere alle contromisure degli avversari. Le sconfitte contro Sassuolo e Spezia dimostrano che, quando si affronta un avversario bravo a studiare i punti deboli dei partenopei e organizzato, si può andare in difficoltà e difficilmente si riesce a rimettere poi in piedi queste sfide. L’attenuante di alcune assenze strategiche vale fino a un certo punto perchè ad esempio la scorsa settimana si è sofferto troppo contro le riserve dell’Empoli. Va anche detto (e su questo mi si deve dare atto di onestà intellettuale) che il Napoli è esattamente in linea con i suoi obiettivi, ma quei tre punti mancati in casa contro lo Spezia in dieci avrebbero aperto scenari di altro tipo (solo una vittoria a Torino o a Milano o Bergamo rimetterebbe i conti a posto) e soprattutto una serie di brutte prestazioni hanno fatto vacillare l’amore nei confronti di Ringhio. Visto che solo gli stupidi non cambiano idea, ho deciso di dare una seconda chance al tecnico, proprio come un fidanzato tradito che decide di darla alla sua partner, ma è una fiducia condizionata ad alcuni aspetti. Serviranno i risultati ma anche una maturità nell’affrontare le difficoltà, ecco se c’è una cosa che non vorremmo proprio mai rivedere è la cultura dell’alibi che non ci saremmo aspettati da uno come Gattuso. E ora tutti uniti proviamo a fare un altro sgambetto alla vecchia signora!!

 

Articolo a cura di Marco Lepore

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