Il Mattino – “Maradona ha di nuovo crisi di astinenza”

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Il quadro clinico di Diego Armano Maradona è in evoluzione continua. Dal ricovero precauzionale all’operazione d’urgenza, e ora ci sono anche le preoccupazioni per i problemi di alcolismo che lo hanno accompagnato negli ultimi anni. Ogni giorno aumenta l’apprensione per le condizioni di Diego, che è ancora ricoverato in una clinica di Buenos Aires, ma nonostante sia in netta ripresa, dovrà restare ancora sotto osservazione dei medici che vogliono approfondire i suoi problemi pregressi.

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IL QUADRO

«Per prima cosa vorrei dire che Diego sta bene. E anche la tomografia a cui è stato sottoposto è andata bene. Abbiamo perfino ballato…sì, ballato». Sono state le parole del dottor Leopoldo Luque, il medico neurologo che segue da anni Diego Maradona e che lo ha operato per un ematoma al cervello. «A margine di tutto questo – ha aggiunto Luque – abbiamo rilevato degli episodi di confusione e, assieme ai colleghi del reparto di terapia intensiva, li abbiamo associati a un quadro di astinenza. Quindi pensiamo debba rimanere ancora qui, è la cosa migliore per Diego e lui lo sa». Il problema di Maradona sarebbe di dover pulire il corpo dagli effetti collaterali dei farmaci che prende da anni e che, in qualche caso, non facendo quasi più effetto arriverebbero ad essere tossici. L’ex fuoriclasse ha bisogno di riposo ma ha comunque ribadito al suo avvocato, e amico, Matias Morla, che lo è andato a trovare, di voler continuare a fare l’allenatore del Gimnasia La Plata. Il club, da parte sua, ha fatto sapere che lo aspetterà. 


I PRECEDENTI

La memoria, allora, non può che tornare al giugno scorso con quelle immagini che hanno fatto il giro del web, ritraendo Maradona in evidente stato confusionale durante una serata con amici e con la ex Victoria Ojeda. Anche in quel caso intervenne Leopoldo Luque. «Il momento per lui è particolarmente difficile», spiegò. «Soffre per l’isolamento forzato dovuto alla quarantena e ha continui sbalzi d’umore, è molto fragile emotivamente». In quella stessa circostanza Luque fece chiarezza anche sul possibile mix tra alcol e sostanze stupefacenti. «Queste sono voci che smentisco categoricamente, la cocaina non fa più parte della sua vita ormai da molto tempo. Un paziente con i suoi precedenti di dipendenza non potrà mai essere curato del tutto, perché si trascina conseguenze permanenti. Il rischio di ricadute, purtroppo, è sempre dietro l’angolo». Mentre l’alcol è sempre stato un problema. «A volte esagera», disse sempre Luque. «Le ripercussioni sono immediate e amplificate rispetto a qualsiasi altro individuo. Quando beve, la fragilità e l’instabilità emotiva emergono prepotentemente in maniera ingestibile. Beve e cede emotivamente. È su questo che stiamo lavorando, ma è un processo lungo e laborioso». Che evidentemente ad oggi non è stato ancora superato del tutto. B Majorano (Il Mattino)

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