A. Giordano: “Gli azzurri sono già ad un bivio”

0

Così l’editoriale di Giordano sul CorrSport:

Factory della Comunicazione

C’è sempre un sottile confine, nascosto assai presumibilmente nell’inconscio, che lascia galleggiare l’Europa League in una terra di mezzo brulla o rigogliosa, e non sarà certo un caso che alle italiane questa Coppa che sembra quasi figlia d’un Dio minore non scateni sensazioni travolgenti e l’induca a viverla (quasi) distrattamente. E invece Real Sociedad-Napoli, a modo suo, è già una sfida carica di suggestioni, fonde le filofosie, simili e quasi uguali, di due club che rappresentano in casa loro il «contropotere» e tentano, razionalmente di fronteggiare, e semmai spostare, le corazzate che si ritrovano, ognuna per conto proprio, tra la Spagna e l’Italia. In un’ora e mezza densa di bugie, in cui le statistiche del Napoli su possesso palla e conclusioni sono state bruciate dall’Az con un solo tiro in porta da tre punti, Gattuso s’è ritrovato quasi senza accorgersene ai margini di un’Europa della quale invece ha bisogno, per svariati motivi, e che a San Sebastian sembra già avvolta in una serata da dentro o fuori. Siamo ancora all’alba della stagione e in quell’orizzonte in cui si staglia (ma silenziosamente, eh!) un sogno, il Napoli tenta disperatamente di sfuggire al rischio del tramonto del suo viaggio Continentale, utile per arricchirsi ulteriormente d’esperienza internazionale, indispensabile per riuscire – attraverso il turnover – a dosare le energie del suo esagerato organico, necessario a spargere intorno a sé, ma anche dentro di sé, la consapevolezza d’una consistenza tecnica e anche tattica che va innaffiata con i risultati come i fiori con l’acqua. 
San Sebastian non può rappresentare un crocevia, né una curva pericolosissima e il processo di crescita si sviluppa pure attraverso partite del genere, apparentemente fastidiose eppure «didatticamente» utili per saperne di più. E l’Europa League che, maledizione, per le italiane non ha mai avuto il fascino della cara, vecchia, seducente Coppa Uefa, diventa per il Napoli un test per valutarne non la proprietà di palleggio, né quella tecnica, ma per intrufolarsi nella sua psicologia e verificarne il carattere. Una squadra del genere lo saprà sicuramente che per vincere è consigliabile non abituarsi a perdere a San Sebastian, altrimenti si insinuerebbe il dubbio – in giro ma anche nel Napoli – d’essersi un po’ sbagliati”. A. Giordano (CdS)

 

 

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.