Milik: Ripercorriamo le tappe della mancata cessione

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LE TRATTATIVE

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Milik è stato messo alla porta ad agosto, un trattamento severo se non brutale, sulla falsariga di chi si comporta male: il Napoli era stato chiaro, spiegando a inizio anno che o firmava un nuovo contratto con un ingaggio aumentato di oltre il 20% (circa 3 milioni all’anno) oppure avrebbe visto il campo col binocolo mettendo a rischio l’Europeo. Lui spara altissimo, circa 5 milioni di euro. In tempi durissimi di pandemia è stata considerata richiesta inaccettabile. Il Napoli ne ha preso atto, Giuntoli ha iniziato a usare il pugno duro, ma anche Gattuso è severo nella posizione.

Milik avrebbe raggiunto un accordo da oltre 5,5 milioni con la Juventus che, però, non avrebbe avuto molta intenzione di spendere più di 10 milioni per il suo cartellino, in scadenza nel 2021. A questo punto il polacco è rimasto come stregato dall’idea di indossare la maglia dei campioni d’Italia. Tutti gli sforzi di Giuntoli per trovare una sistemazione vanno a vuoto: la più clamorosa con la Roma. Perché senza Sarri, la Juve vira su Dzeko. Ma il polacco fa fatica ad accettarlo. Il Napoli ha l’intesa per uno scambio con Under ma il turco spara alto per l’ingaggio. La trattativa si insabbia, poi arriva l’ok per 22 milioni di euro.

Resta il nodo delle pendenze. E lì Milik fa intendere che non ha una grande intenzione di accettare la Roma. Da lì in poi un continuo no: Giuntoli lo vende a mezza Europa, poi al momento dell’accordo con l’attaccante l’operazione salta. Come l’ultima, con la Fiorentina. Se c’è o meno la Juventus lo capiremo solo tra un anno. Un anno che Milik passerà ai bordi di Castel Volturno. Magari provando a risolvere la questione per vie diverse da quelle calcistiche. Fonte: Il Mattino

 

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