De Laurentiis insiste per riaprire il San Paolo, ma sa che non si farà

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De Laurentiis non si dà per vinto, ma sa che al momento la priorità della Regione Campania è la ripartenza dell’ anno scolastico, non certo il riaprire le porte del San Paolo per l’amichevole con il Pescara. Il patron ha ribadito che sogna un po’ di tifosi sugli spalti. «Non vedo la ragione per non farli venire. Garantendo il distanziamento di un metro, possono entrare 23mila persone», dice. Ma difficilmente arriverà una deroga per questa amichevole. Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune, spiega: «Noi siamo assolutamente favorevoli a riportare i tifosi allo stadio, non tocca a noi deciderlo e se il Napoli avrà un piano sanitario ben preciso, noi sosterremo la proposta del club azzurro in sede di commissione. Toccherà poi alla Regione, come è successo in Abruzzo, cambiare le regole attuali». Ma per il governatore è ancora troppo presto. E come lui la pensa anche lo scienziato Antonio Giordano, delegato del ministro dell’ambiente Costa all’Istituto superiore di Sanità, in visita in questi giorni nel raduno degli azzurri. «Finché la curva del contagio continua a crescere, meglio tenere gli stadi chiusi. Giusto che il governo li riapra in sicurezza, quando andare a vedere una partita sarà solo una festa e non una preoccupazione». De Laurentiis ha anche invitato la Lega a prendere posizione contro la Uefa. «Forse dovremmo dire tutti ai signori di tutti i governi europei e all’Uefa che noi ci fermiamo». E continua «Stanno spremendo il calcio e i tifosi senza fine, stabilendo calendari sbagliati per favorire le nazionali». 
Il Mattino

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