Prandelli a “Il Mattino”: “Un Napoli in partita se la gioca fino in fondo”

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Cesare Prandelli, l’ex ct dell’Italia, il Barcellona lo affrontò con la Fiorentina in un’amichevole estiva a Firenze, il 30 luglio 2008. «La prima di Guardiola in Europa, era il Barcellona che stava nascendo sul quel possesso palla dinamico, vinse 3-1 ma facemmo una buona gara».
C’era già Messi che faceva la differenza e ora c’è ancora lui a disegnare magie: il Barcellona dipende sempre da lui? «Sono sempre più convinto che dipende da Messi, puoi provare a frenarli e contrastarli ma uno così ti può inventare un gol in qualsiasi momento. Lui e Ronaldo hanno dimostrato in questi ultimi dieci anni di essere i migliori al mondo».
Che Napoli si aspetta? «Gattuso trasmetterà la voglia di far gol, credo che il Napoli partirà subito per segnare ma in questi casi si preparano più partite perché non puoi sapere cosa succede all’inizio e devi essere pronto a cambiare. Sarà una sfida molto impegnativa ma sono convinto che se gli azzurri resteranno in partita se la potranno giocare fino all’ultimo».
Quanto sarebbe importante il recupero di Insigne? «Molto perché Insigne sta dimostrando di avere continuità, brillantezza, capacità realizzativa e riesce a imbucare gli altri per andare in porta. E la sua presenza con Callejon e Mertens è fondamentale per il tridente d’attacco perché le loro triangolazioni veloci potranno mettere in difficoltà il Barcellona non dando riferimenti a una difesa molto forte fisicamente».
Una partita in cui il Napoli dovrà far gol ma provare anche a non subirne, in tal senso potrà essere decisivo Koulibaly? «Direi proprio di sì, Koulibaly recupera palla alla spalle della linea difensiva con la sua grande velocità, è uno dei più forti difensori al mondo».
Il Barcellona è un po’ in difficoltà, può essere un vantaggio per il Napoli affrontarlo in questo momento? «Il Barcellona è ricco di campioni e non mi fido mai quando si parla di difficoltà di squadre del genere che poi questi appuntamenti riescono sempre ad affrontarli al massimo. Il Napoli dovrà cercare di farli correre, mantenere il ritmo alto, accorciare e ripartire perché possono soffrire la grande intensità, se si abbassano i ritmi con la loro qualità superiore fanno la differenza».
Il match si potrà decidere a centrocampo dove c’è qualità sia nel Barcellona che nel Napoli? «Ci saranno anche lì duelli individuali importanti, i centrocampisti del Napoli pressano bene e Zielinski e Fabian Ruiz hanno qualità. Credo che il Napoli forse sia un po’ più squadra: vedremo le individualità superiori del Barcellona contro l’organizzazione della squadra azzurra».
Organizzazione che è merito di Gattuso, cosa le sta piacendo di più del tecnico azzurro? «Mi piace perché è una persona vera, umile che sa ascoltare ma nello stesso tempo decidere e prendere posizioni e assumersi responsabilità. E il suo Napoli mi piace molto perché è vario e non sa leggere un solo spartito: in certi momenti riesce a costruire dal portiere, in altri difende basso, in altri ancora pressa alto».
Quanto può incidere a favore del Napoli la mancanza dei tifosi al Camp Nou? «Il fattore campo conta molto quando sono in 100mila che ti incitano come a Barcellona la pressione un po’ l’avverti. Senza pubblico sono partite sicuramente diverse».
Insomma il Napoli può farcela? «Per farcela oltre alla qualità e all’organizzazione serve personalità e il Napoli ha dimostrato di averla nei grandi appuntamenti contro il Liverpool, la Juve, gli azulgana all’andata».

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Fonte: Il Mattino

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