De Laurentiis lo ufficializza: “Avanti con Gattuso, è un uomo sereno. Callejon? Quién sabe”

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Ogni occasione è buona per parlare delle trattative in vista, soprattutto se l’interlocutore di turno è il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che in occasione della presentazione del prossimo ritiro degli azzurri a Castel di Sangro, si è lasciato scappare qualche indizio sul Napoli che verrà.

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A Castel di Sangro si vedrà anche Osimhen?
«Chissà. Ora ha anche cambiato agenti e magari adesso arriva qualcuno che gli dice Ma dove ti portano? Con questi calciatori di un’altra cultura e un’altra religione è sempre difficile».
Eppure proprio ieri Osimehn ha twittato di un ultimatum tra 10 giorni…
«Onestamente non capisco di che ultimatum si parli».
Ma che idee ci sono sul mercato del Napoli?
«Il discorso è molto chiaro: si parla sempre di un Napoli alla ricerca dei grandi nomi, ma io penso che bisogna essere umili, modesti e pedalare».
In che senso?
«Guardiamo Caputo e che grande campionato sta facendo con il Sassuolo. Non è certo un grande nome, eppure…Ecco perché io credo che non si debbano fare proclami, anche perché poi quei proclami ti si riversano sempre contro di te».
E allora restiamo in casa Napoli, Gattuso ha detto che il rinnovo di Callejon dipende dalla società: a Castel di Sangro ci sarà lo spagnolo?
«E in spagnolo rispondo: Quién sabe».
Per sapere della durata del ritiro a Castel di Sangro sarà necessario stabilire anche quando inizierà il campionato 2020-21, la sua opinione?
«Si parla di ricominciare il 12 settembre, ma temo che non tengano in considerazione i club che giocano in Europa e che alla fine sono quelli che fatturano anche per gli altri. Secondo me la serie A dovrebbe ripartire il 4 ottobre o al massimo il 26 settembre. Insomma, non prima».
Diceva dell’Europa, l’anno prossimo il Napoli non avrà la Champions League…
«Siamo sempre stati una macchina in Europa, ma poi quest’anno c’è stato l’incidente ancelottiano e abbiamo dovuto darci da fare per completare il recupero che stiamo portando a termine».
Merito di Gattuso?
«Non c’è dubbio».
Ci dica qualcosa in più del vostro rapporto.
«La cosa bella è che ci siamo conosciuti proprio alla festa di compleanno per i 60 anni di Ancelotti. Eravamo seduti vicino lui, Carlo ed io. Ancelotti era il festeggiato e spesso si alzava per intrattenere gli altri ospiti e così io ho avuto la possibilità di parlare tanto con Gattuso e capire che persona fosse».
Ovvero?
«Sono rimasto molto ben impressionato da lui, perché solitamente ci sono pochi argomenti da condividere con chi proviene dal mondo dei calciatori, mentre con lui si poteva parlare di tutto e di tutti».
E poi?
«Ho capito fin da subito che si trattava di un uomo che non è inquieto».
Cosa vuole dire?
«È appagato sotto tutti i punti di vista: quello professionale, perché come calciatore ha vinto tutto, e anche quello economico. In più ha una famiglia che non ha bisogno di lavorare, non c’è questo spasmodico rincorrere un miglioramento di chissà cosa. Sono persone che serenamente svolgono la loro professione per amore e danno il loro meglio. Gattuso è uno vero, mi ha conquistato subito e sta facendo un gran lavoro di bastone e di carota».
Quindi si può dire che a Castel di Sangro si ripartirà con un nuovo ciclo di Gattuso?
«Non penso ci sia nemmeno bisogno di sottolinearlo». Fonte: Il Mattino

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