I voti alla cavalcata trionfale del Benevento in Serie A

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Ecco i protagonisti di un campionato da incorniciare. Il ruolo decisivo del ds Foggia. Viola sempre leader. Muro Caldirola. Letizia ovunque.

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Dall’esperienza di Schiattarella e Maggio alla duttilità di Sau ed Hetemaj, ma tutto impensabile senza Inzaghi saldo al timone.

Pippo INZAGHI 10

E’ stato l’artefice principale della fantastica cavalcata del Benevento. Ha inculcato a tutti la sua mentalità vincente ed ha sempre voluto condividere questo traguardo col presidente Vigorito e il ds Foggia: “Ci siamo scelti a vicenda, abbiamo la stessa visione del calcio”. Ha pure sempre esaltato il suo staff: D’Angelo, Baggio, Bonomi, Alimonta, Cenci, Petrelli, tante professionalità, una sola anima.

Nicolas VIOLA 9,5

Frenato da un infortunio nel finale, ma assoluto protagonista fino al “lockdown”. 9 gol in campionato, uno in Coppa, sono il suo miglior bottino tra i professionisti. Inzaghi lo ha riscoperto mezzala a tutto campo e lui ha risposto con prestazioni da leader.


Luca CALDIROLA 9,5

Il perno della difesa più forte d’Europa. Il Benevento lo ha riscoperto a 29 anni, dopo che il Werder Brema lo aveva accantonato. E’ stato una delle scommesse vincenti di Pasquale Foggia. E’ pronto per la sua prima serie A italiana.

 

Christian MAGGIO 9,5

Avere 38 anni e non sentirli. In certi momenti è sembrato di rivedere il “Superbike” dei tempi del Napoli, tirato a lucido sul piano fisico e perfetto su quello tattico. Un capitano super.

 

Pasquale SCHIATTARELLA 9,5

Con l’età ha arretrato il suo raggio d’azione ed è diventato un regista saggio e di grande acume tattico. E’ stato l’allenatore in campo, anticipando di qualche anno quello che vuole fare da “grande”.


Perparim HETEMAJ 9,5

Il “gorilla” finlandese ha dato alla squadra la dose di grinta di cui aveva bisogno. Instancabile, determinato, tatticamente esemplare. Un colpo da novanta.

 

Gaetano LETIZIA 9,5

Ora nessuno dirà più che non sa difendere. Ci ha messo tutto, come si addice a un esterno basso di una squadra importante. La sua migliore stagione in giallorosso.

 

Lorenzo MONTIPO’ 9,5

Come i portieri delle grandi, decisivo nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa. E’ rinato dopo il brutto finale di stagione precedente: pronto per la A.

 

Roberto INSIGNE 9

Una prima parte di torneo col freno tirato, poi l’esplosione col suo grande talento. Sinistro magico, tempi di inserimento, forza d’animo: Roby brilla di luce propria.

 

Marco SAU 9

Una tripletta all’Ascoli e gol d’autore (di tacco ai marchigiani, in girata nel 7 all’Entella) per ricordare i fasti di Cagliari. Gioca da attaccante aggiunto nel 4-3-2-1 di Inzaghi, che lo toglie dalle aree affollate e ne fa un esterno di grandi doti tecniche e di intelligenza tattica.

 

Riccardo IMPROTA 9

L’uomo vincente della panchina, capace di rivoltare ogni partita come un guanto. Condizione fisica straripante, bravo a ricoprire ogni ruolo. Esterno d’attacco con licenza di gol. Titolare “part time”.

 

Alessandro TUIA 8,5

Il più tecnico del reparto arretrato, non ha nulla da invidiare ai difensori di A. Sempre bravo nell’area avversaria. Solo frequenti problemi fisici ne hanno frenato gli slanci.

 

Federico BARBA 8,5

Ha giocato meno di tutti solo perchè è arrivato a gennaio. Un altro colpo da maestro di Foggia: un jolly di difesa prezioso anche per la A.

 

Massimo VOLTA 8,5

Il difensore lombardo è uno di quelli che non tradiscono mai. Gioco senza fronzoli, duro quanto basta. Un altro torneo senza macchie, affidabile come pochi.

 

Andres TELLO 8,5

Un altro jolly utilissimo. Inzaghi lo ha utilizzato in ogni zona del campo, da esterno, da mezzala, a destra e sinistra. Lui ha sempre risposto con umiltà e spirito di sacrificio.

 

Oliver KRAGL 8

Frenato da qualche infortunio. Il suo sinistro “bomba” si è innescato poche volte, ma quando lo ha fatto per i portieri avversari è stata notte fonda (il gol più bello a Livorno, ma anche quello di Pordenone non è stato male).


Lorenzo DEL PINTO 8

Di lui, Inzaghi, ha detto che incarna lo spirito della squadra. “Lollo” non ha giocato tantissimo, ma si è sentito tanto in panchina e negli spogliatoi. Un “capitano non giocatore”, come nel tennis, comunque utilissimo quanto è sceso in campo.

 

Gabriele MONCINI 8

E’ arrivato a gennaio in prospettiva serie A. Quando stava per cominciare ad inserirsi alla perfezione è arrivata la pandemia. Non è stato semplice calarsi in una realtà già formata, ma ha qualità superiori alla media e può regalare grandi emozioni ai tifosi giallorossi.


Massimo CODA 8

Andrà via dopo tre stagioni da protagonista. Professionalità e attaccamento ai colori, la sua parte l’ha sempre fatta con grande impegno. La stagione scorsa era irripetibile, ma in una squadra in cui tutti sono protagonisti, non c’è bisogno di un solo goleador.

 

Luca ANTEI 8

Meriterebbe l’oscar della sfortuna. Stava giocando un gran campionato quando la dea bendata si è di nuovo girata dall’altra parte e si è spaccato un crociato. Inzaghi lo aspetta per il prossimo anno.

 

Bright GYAMFI 7,5

Mai una lamentela, mai una parola fuiori posto. Con un “cameo”, la partita casalinga contro il Crotone: “Sembrava Baresi”, commentò Superpippo.

 

Nicolò Manfredini, Giuseppe DI SERIO, Dejan VOKIC, Abdallah BASIT, Pier Graziano GORI, Francesco RILLO, Siriki SANOGO sv

La panchina preziosa di Inzaghi. Qualcuno, come Ghigo Gori (o come Rillo e Sanogo), non è mai sceso in campo, ma ha fatto sentire la sua presenza con senso di appartenenza. In un’impresa così bella, nessuno può definirsi inutile.

 

Samuel ARMENTEROS 7

Ben 13 gare, due gol, entrambi decisivo (uno al Cosenza, uno al Perugia). A gennaio se n’è andato a Crotone, ma ha dato ugualmente il suo contributo alla causa.

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